Rassegna storica del Risorgimento

MENABREA DI VAL DORA LUIGI FEDERICO; VITTORIO EMANUELE II RE D'
anno <1978>   pagina <3>
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H E FONTI E MEMORIE I M
LUIGI FEDERICO MENABREA HB E LA MALATTIA DI VITTORIO EMANUELE NEL 1869 *}
Se è vero che i centenari di avvenimenti particolarmente importanti ser­vono di solito a fare il punto della situazione storiografica e ad esprimere una valutazione più equilibrata degli avvenimenti presi in esame, quelli a cui ci stiamo avvicinando sono indubbiamente fra i più seducenti: il 1978 segna un secolo dalla morte sia di Vittorio Emenuele II, sia di Pio IX, e non credo ci siano dubbi sulla vasta problematica che il considerare insieme due personalità di tale spicco può suscitare. Nei ventinove anni di regno di Vittorio Emanuele e nei trentadue di pontificato di Pio IX, gli avvenimenti succedutisi in Italia ed in Europa avevano portato a considerare incarnati nei due sovrani i principi del costituzionalismo liberale, da un lato, e dell'assolutismo basato sul diritto di­vino, dall'altro; questi principi travalicavano le stesse persone che li simboleg­giavano è nota la personale simpatia fra i due sovrani e ponevano la vexata quaestio della supremazia dell'uno sull'altro, o (diremmo oggi) della compatibi­lità dell'uno con l'altro. Quest'ultimo punto, poi quello cioè della conciliazione fra lo Stato liberale rappresentato dal re costituzionale Vittorio Emanuele, e la Chiesa nei suoi due aspetti temporale e spirituale rappresentata da Pio IX, papa intransigente era diventato dopo il 1870, con Roma capitale del Regno d'Ita­lia e centro della cristianità, un problema fra i più controversi ed insieme fra i più sentiti da governi ed opinione pubblica italiani ed europei.
Due uomini, dunque, Pio IX e Vittorio Emanuele, cui si guardava come a simboli, ed è naturale che anche prima del 1878 le malattie o le voci di immi­nente fine di uno dei due commovessero la popolazione e preoccupassero le cancellerie europee, molto sensibili ad avvenimenti che potessero alterare equi­libri precari e sempre più faticosamente mantenuti. La salute di Pio IX, rite­nuta cagionevole, diede spesso adito a preoccupazioni, ed è noto quanto fre­quenti fossero, fin dai primi tempi del pontificato, le voci e le previsioni di una sua imminente scomparsa; al contrario, la salute del re d'Italia era conside­rata di ferro e, prima del 1878, diede serie preoccupazioni a governi ed opi­nione pubblica solo una volta, nel 1869.
È appunto alla malattia del novembre del 1869 che vogliamo rivolgere la nostra attenzione, presentando due documenti che gettano nuova luce su quel­l'evento e sui problemi che la temuta scomparsa del re d'Italia avrebbe compor­tato. Si tratta, innanzi tutto, di un dispaccio diplomatico del 16 gennaio 1878 che Luigi Federico Menabrea, ambasciatore italiano a Londra, scrisse a Depretis, presidente del Consiglio e ministro degli esteri, in replica all'annuncio della
*> In occasione delle celebrazioni per i due Centenari, lo Stato italiano ha creduto opportuno separare le onoranze per il Papa da quelle per il re d'Italia. Mentre a Pio IX viene dedicato nel 1978 un francobollo commemorativo della serie ce Uomini illustri , a Vit­torio Emanuele è solo dedicato un profondo e religioso silenzio. Nemo propheta in patria!