Rassegna storica del Risorgimento
MENABREA DI VAL DORA LUIGI FEDERICO; VITTORIO EMANUELE II RE D'
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1978
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La malattia di Vittorio Emanuele nel 1869
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la storiografia risorgimentale non si è mai particolarmente soffermata con l'eccezione, come vedremo, di Pietro Pirri se non per notare il matrimonio del re con la bella Rosin, la contessa di Mirafiori.4) Questa dimenticanza storiografica non oseremo parlare di lacuna ha la sua ragion d'essere sia nella rapida guarigione del sovrano, sia in un insieme di circostanze, chiarite anche dai documenti che qui presentiamo, che hanno fatto sì che dalla malattia non nascessero ulteriori complicazioni nei complessi rapporti fra lo Stato italiano e la Curia romana. La constatazione di quest'ultima circostanza non deve, però, far dimenticare il momento storico in cui la malattia di Vittorio Emanuele avvenne, con il Concilio Vaticano aperto e nel pieno dei suoi lavori, e con un Governo italiano il terzo ministero Menabrea assai debole in sede parlamentare e in sede internazionale. Se fosse scoppiato un incidente fra Roma e Firenze esso si sarebbe inserito in un contesto politico generale tale da provo-care certamente ripercussioni e risonanze di non lieve entità.
Ma perché non si è verificato alcun incidente? I ricordi di Menabrea chiariscono definitivamente la questione, quando si abbia l'accortezza di porli a confronto con i documenti pubblicati da Pietro Pirri, l'unico studioso che, usufruendo di ricerche compiute nell'Archivio della Curia Arcivescovile di Pisa, abbia dedicato largo spazio alla malattia di Vittorio Emanuele.6) Pietro Pirri pubblica in particolare la Relazione del sacerdote Giuseppe Renai sull'assistenza religiosa prestata al Re nella sua malattia7) e i ricordi di Menabrea si inseriscono a completare la conoscenza di avvenimenti che il Renai volutamente lascia in ombra. Questo lavoro di composizione fra i documenti pubblicati da Pirri e i ricordi di Menabrea, unitamente all'esame delle due versioni dei ricordi di Menabrea offerte a Depretis e Massari alle cui diversità e peculiarità accenneremo prevalentemente in nota ci permette di ricostruire in maniera completa le vicende connesse alla malattia di Vittorio Emanuele, delineando la parte svolta in quelle poche ore dai maggiori protagonisti, il sacerdote Renai, il cardinale Corsi e Menabrea, e, soprattutto, l'indubbia abilità politica e la presenza d'animo di Vittorio Emanuele, l'unico che, a quanto risulta dai documenti, potesse agire avendo ben compreso i termini della questione, e cioè le condizioni poste da Pio IX e dal cardinale Antonelli per concedere l'assistenza reli-
Q Per restare alle biografie su Vittorio Emanuele, né Cognasso, né Mack Smith e citiamo le due più significative, per gli opposti intenti che hanno mosso i due autori a scriverle fanno riferimento all'evento (FRANCESCO COGNASSO, Vittorio Emanuele II, Tesino, UTET, 1942 e DENIS MACK SMITH, Vittorio Emanitele II, Bari, Laterza, 1972). Solo un piccolo accenno, che nulla di nuovo porta allo studio di quegli avvenimenti, è in GUIDO MARIA BALDI, La morie di Vittorio Emanuele II, in Nuova Antologia, a. 105 (1970), voL 508, pp. 340-354.
5) Sui tre Ministeri Menabrea si veda il recente articolo di LUCIANA DURANTI, Luigi Federico Menabrea presidente del Consiglio, in Rassegna storica del Risorgimento, a. LXI1 (1975), pp. 17-37. Si noti che il 19 novembre 1869, a pochi giorni dagli avvenimenti che trattiamo, il candidato ministeriale per l'elezione alla Presidenza della Camera, Mari, fu battuto in votazione dal futuro Presidente del Consiglio, Lanza. La sconfitta patita costrinse Menabrea alle dimissioni, accettate da Vittorio Emanuele il 24 novembre.
6) I documenti sono raccolti sotto il titolo Malattìa mortale (sic) di Vittorio Emanuele II nel 1869 e Pio IX (novembre 1869), in PIETRO PIRRI, S.J., Pio IX e Vittorio Emanuele II dal loro carteggio privata. VoL ITI: La Questione Romana dalla Convenzione di Settembre alla caduta del Potere Temporale con appendice fino alla morte di Vittorio Emanuele II. 1864-1870, parte seconda: I documenti, Roma, Pontificia Università Gregoriana, 1961, pp. 203-227.
TI Ivi, pp. 211-215. In seguito, la indicheremo soltanto come Relazione Renai.