Rassegna storica del Risorgimento
BATTAGLIA DI LISSA 1866; CORAZZATA <
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anno
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1978
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11
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LA CORAZZATA AMERICANA RE D'ITALIA
Il destino della corazzata Re d'Italia, colata a picco il 20 luglio 1866 alle 10,45 durante la battaglia di Lissa da un colpo di sperone della corazzata austriaca Herzherzog Ferdinand Maxi miliari, è rimasto celebre negli annali delle Marine: non fosse altro, per il fatto che questo è l'unico esempio di nave da guerra a vapore affondata in alto mare mediante speronamene.I}
La battaglia di Lissa (e, in particolare, il caso della Re d'Italia) sono stati per anni al centro di interminabili polemiche: naturale, quindi, la curiosità da parte degli studiosi di conoscere le esatte caratteristiche della grande unità destinata a sì tragica fine. Ma, sebbene si possegga per lo meno una fotografia della Re d*ltaUaiì:) non risulta che i piani costruttivi di essa fossero generalmente noti: né il Randaccio né il Guerrini4* mostrano di conoscerli; e quello fornito dall'ammiraglio Angelo Jachino nel suo pregevole volume su La Campagna navale di Lissa 5) appare (quando confrontato con gli autentici) del tutto approssimativo e (per ovvie ragioni) inesatto in molti particolari fondamentali.
La decisione di dotare la Regia Marina di navi corazzate era stata presa per tempo nel nostro paese, quando ancora l'unità nazionale era in fieri: non altri che il generale Giovanni Cavalli, il grande artigliere cui era dovuta l'invenzione del cannone rigato ed a retrocarica, aveva cominciato a battersi sin dal 1856 perché l'Armata navale piemontese potesse disporre di tali unità, persuadendo in questo senso il lungimirante Cavour.6) Cavalli sosteneva che la nuova potenza delle artiglierie generata a sua volta dalla rivoluzione industriale e dal conseguente progresso della tecnica rendeva inevitabile l'adozione della nave
1) Come si dirà più oltre, durante la Guerra civile americana si ebbero casi di affondamento mediante speronamento: ma (a parte la Cumberland che era all'ancora) gli unici spexonamenti effettuati con successo accaddero sulle acque fluviali, e non furono nemmeno numerosi. Citiamo il caso dell'ariete-cannoniere sudista General Lovell, colato a picco con un colpo di sperone dall'ariete nordita Queen of the West nella battaglia di Memphis, Tennessee, il 6 giugno 1862 e quello della cannoniera corazzata unionista Indianola speronata e affondata dal Queen of the West (passato in mani sudiste) il 24 febbraio 1863 presso Grand Gulf, Mississippi (cfr.: The War of the Rebellion - A Compilation of the Officiai Record of the Union and Confederate Armies, Washington, DC, 1880 sgg., 70 volami raggruppati in 4 serie e suddivisi in 128 tomi; Serie I, voi. 52, tomo I, p. 37 sgg.; Baule and Leader of the Civil War-Being for the Most Pari Contributions front Union and Confederate Officers, a cura di R. U. JOHNSON e C. C. BUEL, New York, 1887 sgg., 4 volumi; voi. I, p. 457 sgg.; J. T. SCHARF, History of the Confederate States Navy front its organization to the Sur render of its last Vessel, New York, 1887, p. 351 sgg.).
2> Riprodotta in ANGELO JACHINO, La Campagna Navale di Lissa, 1866, Milano, 1966, tav. XIX.
3> CARLO RANDACCIO, Storia delle Marine militari italiane dal 1750 al 1860 e della Marina militare italiana dal 1860 al 1870, Roma, 1886, 2 volumi.
4> DOMENICO GUEBBINI, Lissa (1866)-. voi. 1, Come ci avviammo a Lissa; voi. II. Come arrivammo a Lissa, Torino, 1907.
5> ANGELO JACHINO, op. cit., p. 122.
*) Scritti Editi e Inediti del Generale Giovanni Cavalli, Torino, 1910, 4 volumi; voi. II, p. 221 sgg.