Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA 1899-1901; SACCHI ETTORE
anno <1978>   pagina <18>
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ETTORE SACCHI E LA SVOLTA LIBERALE DELLA POLITICA ITALIANA (1899-1901)
Con queste pagine si vuole offrire un contributo all'indagine relativa alla svolta verificatasi in Italia nel 1901, svolta che, nonostante alcuni giudizi recen­temente espressi, diffìcilmente può considerarsi priva d'interesse per chi voglia ricercare le radici politiche della nostra storia contemporanea. Mi sembra che la discussione storiografica in proposito si sia troppo a lungo limitata quasi esclusivamente al dibattito sulla biografia di Giolitti o, più recentemente, alla ricerca dei motivi strutturali, economico-sociali ed eccezionalmente culturali, che possono ritrovarsi alle origini di quella svolta. Credo che un più attento esame degli orientamenti e dei comportamenti di tutta la classe politica italiana fra i due secoli possa chiarire alcuni aspetti essenziali di quel momento storico; in particolare mi sembra che l'azione svolta da Ettore Sacchi sia degna di con­siderazione anche se mirante a risultati che solo in parte furono raggiunti con l'avvento e il successo del ministero Zanardelli-Giolitti del 1901-1903.
Non è qui possibile delineare lo sviluppo della personalità politica di Sac­chi nel periodo anteriore al 1899, cioè all'anno in cui la linea da lui proposta cominciò ad ottenere consensi in diversi ambienti politici; ma è opportuno affermare che il suo indirizzo venne maturando autonomamente e che non deve andar confuso con quello di altri esponenti anche più autorevoli dell'Estrema Sinistra. Li particolare va distinto da quello assunto dal capo riconosciuto di tutta l'Estrema, Cavallotti, sia nei confronti del partito operaio e poi di quello socialista, sia di fronte ai governi di Rudinì e Giolitti.
Rispetto al bardo della democrazia , legato ancora alla poesia romantica, ai valori e alle forme del Risorgimento, Sacchi appare più rispondente alla prosa postrisorgimentale, positivisticamente chiusa ai valori dello spirito, ma attenta ai concreti problemi dello sviluppo economico e civile della nuova Italia, e perciò destinato all'incontro con il prosaico Giolitti e con i positi* visti che organizzavano la classe operaia ed il partito socialista. Operando per la creazione di un partito democratico di governo egli manifestava la sua diffidenza per tutti gli uomini della Destra e del Centro, auspicando l'incontro di una Sinistra liberale, aliena da chiusure classiste, con i dirigenti riformisti delle classi lavoratrici. Non aveva condiviso le denuncio antioperaistiche e le simpatie rudiniane di Cavallotti e aveva invece difeso i lavoratori agricoli di Mantova e manifestato fiducia nel ministero Giolitti del 1892-93; deciso avver­sario degli ultimi governi Crispi, ma anche di quelli successivi del di Budini, sì era compromesso nella difesa ad oltranza dei perseguitati politici del 1898. Avvocato dei * sovversivi nelle aule giudiziarie, " veniva conquistandosi fiducia anche sul piano politico negli ambienti rivoluzionari.2)
l> Cfr. L'avvocato dei socialisti, ih II Corriere delta Sera, 9-10 giugno 1899 (ch*è uno dei rari numeri di giornali moderati conservati fra le earte Sacchi a Cremona),
2> È significativi! la cartolina, con l'immagino del carcerato, che il 26 giugno 1899 Costantino Lazzari avrebbe spedito a all'on dep. Sacchi in segno di ringraziamento e in