Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA 1899-1901; SACCHI ETTORE
anno <1978>   pagina <25>
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Ettore Sacchi nel 1899-1901
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necessaria: è tutto quello che si vuole, ma non ha nulla da fare col socialismo. Comince­remo ad essere socialisti in azione il giorno che potremo cessare di essere, come per neces­sità oggi siamo, semplicemente democratici . 24>
Sullo stesso numero di Critica Sociale Claudio Treves iniziava un suo scritto su Giolitti con l'espressione rimasta famosa: C'è dall'altra riva un uomo che ci ha capito .
Di fronte a tali manifestazioni della classe dirigente socialista Salvemini denuncia nella mancata intransigenza antisacchiana la genesi del dilagante gio-littismo, scrivendo:
La causa dell'errore è in parte deWAvanti!, che non s'è arrischiato a combattere riso­lutamente i radicali sacchini; e, dato che noi dobbiamo aiutare i radicali legalitari, Turati ha ragione a sostenere anche la sinistra. Sono più di cinque mesi che io ho mandato arti­coli àUTAvanti! sulla sinistra e specie contro Giolitti; me li hanno bocciati.26)
Sacchi, dal canto suo, non desiste dall'opera di convinzione tanto presso i socialisti quanto presso i liberali; in un articolo del 1 settembre '99 tornava infatti a proporre agli uomini della Sinistra costituzionale di raccogliere le speranze del radicalismo accedendo all'alleanza dei partiti popolari,27* e il 20 settembre così concludeva un discorso a Genova:
È il momento suo [della Sinistra] decisivo: o essa viene a noi accettando francamente il programma della libertà per il proletariato o essa perirà perché noi siamo sicuri che,
24) Noi , in Critica Sociale, 1 agosto 1899, pp. 179-182. Turati criticava le affer­mazioni di Ivanoe Bonomi, che nelle pagine precedenti dello stesso numero della Critica ( La Sinistra alla prova , pp. 177-179), in linea con VAvanti! di Bissolati, manifestava fiducia nel radicalismo di Sacchi, ma nello stesso tempo appariva molto scettico circa la disponibilità della Sinistra costituzionale per una politica di libertà e di rinnovamento. Proprio utilizzando l'articolo di Sacchi sul Secolo del 15 luglio, oltre che La Stampa del 26 luglio, Turati afferma che, nonostante il diverso atteggiamento tenuto fino allora, la Sinistra costituzionale di Zanardelli e Giolitti potrebbe in futuro imitare i radicali legali­tari nella coraggiosa difesa delle libertà, il cui valore è affermato nelle ultime dichiarazioni di Giolitti (a Noi non abbiamo ragione per collocare a priori e in perpetuo in due caselle separate, come due specie antitetiche, l'Estrema Sinistra radicale e la Sinistra ortodossa , p. 181). L'orientamento più volte espresso da Bonomi a favore del radicalismo Bacchiano aveva già suscitato le proteste del repubblicano Ghisleri, al quale il socialista Salvemini aveva scritto: a II Bonomi è un ottimo giovane, che spero finirà ad essere con noi. Ma cosa vuoi? [...] I repubblicani si sono lasciati aggiogare al carro dei Barzilai, dei Mazza, dei Bovio. Noi abbiamo creduto nella nostra ignoranza che quei signori fossero davvero la re­pubblica e ci siamo messi a fare... i monarchici. Tocca a voi romperla al più presto con i vostri amici. Bisogna che dalla Lombardia parta la parola intorno a cui si riuniranno: -i repubblicani veri non imbecillitisi nelle schermaglie parlamentari (lettera da Lodi del marzo 1899, in G. SALVEMINI, Carteggi cit., p. 85).
CLAUDIO TREVES, Giolitti , in Critica Sociale, 1 agosto 1899, pp. 182-183.
*** Lettera ad A. Ghisleri. Firenze [4 agosto 1899], in G. SALVEMINI, Carteggi cit., p. 100. Si deve, però, notare che la Critica Sociale del 16 agosto accolse un articolo di Salvemini (a Ahimè sempre la Sinistra ), che, sotto lo pseudonimo Il Pessimista , potè esprimere la sua sfiducia nella Sinistra e nel radicalismo (ora in G. SALVEMINI, //. ministro della mala vita e altri scritti sull'Italia gioii ttiana, a cura di ELIO Arni, Milano, Feltri­nelli, 1962, pp. 25-31).
27) Cfr. // Tempot giornale della democrazia italiana, Milano, 1 settembre 1899.