Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA POLITICA 1899-1901; SACCHI ETTORE
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1978
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Maria Adelaide Forni Columba
ti ti, rischia di fare la fine del vaso di coccio tra quelli di ferro. In particolare sottovaluta Vautonomia ideologica dei socialisti, che considera solo come dei democratici particolarmente interessati ai problemi economico-sociali delle classi più povere. Crede che nel nome di Mazzini e di Garibaldi si possano radunare ancora tutte le forze dell'Estrema e teme, con affermazioni di lealismo monarchico, di alienarsi le schiere di repubblicani che sono ancora a lui legati:37' rifugge perciò da ogni forma di autonomia programmatica e organizzativa. Se Bovio poteva efficacemente, già nel 1897, lanciare ai repubblicani l'appello: definirsi o sparire , per i radicali invece, secondo Marcora, definirsi significa sparire, perché solo evitando di distinguersi e di organizzarsi autonomamente essi potranno, a suo giudizio, svolgere ancora una funzione di guida.
Certo è che le resistenze di Marcora valsero a ostacolare la formazione del partito, ma non impedirono a Sacchi di esprimere le proprie convinzioni nel più importante dei suoi discorsi di quel tempo, pronunciato a Bologna il 22 ottobre 1899, discorso che suscitò molti e vivaci commenti38) ed ebbe risonanza nazionale, tanto che possiamo assumerlo come fondamentale e determinante per l'evoluzione storica del nostro radicalismo ( dalla democrazia giacobina alla democrazia di governo ), che sembrò in quel momento essere destinato a prendere la direzione della politica italiana.
Il 15 ottobre Giuseppe Zanardelli aveva pronunciato a Castiglione delle Stiviere un importante discorso di condanna della via anticostituzionale intrapresa dal governo Pelloux, accennando anche alle responsabilità di Umberto I, senza però aggiungere un chiaro programma di audaci riforme democratiche. Sacchi accoglie con favore il discorso di Zanardelli, ma sposta l'accento dal problema politico-istituzionale a quello delle riforme amministrative e tributarie, economiche e sociali, anticipando l'impostazione e l'intonazione che Giolitti darà al suo discorso di Busca. Dopo aver accennato con slancio e speranza ad un'era nuova di legislazione e di governo , il Sacchi condannava l'astensionismo democratico ed affermava recisamente:
È necessario che la democrazia entri risolutamente nello stato di diritto, affinché il paese reale divenga il paese legale. È necessario riconoscere la legittimità delle istituzioni che l'Italia si è data in liberi plebisciti, nell'esercizio della sovranità popolare. È necessario
alieno dal collettivismo e di tendenze federaliste, rappresenta il vero fulcro della unione dei partiti popolari , aggiungendo che naturalmente in ogni gruppo possono manifestarsi opinioni diverse , e ciò soprattutto nel gruppo radicale .
3*) Nel discorso parlamentare del 28 febbraio 1899 Marcora aveva ricordato di essere alla Camera a uno dei pochissimi superstiti del partilo d'azione mazziniano e di non poter quindi accettare che un'assemblea legislativa assumesse oc poteri costituenti restringendo le pubbliche libertà, a La strada retta per ciò fare si legge nel resoconto del suo discorso è nell'antica formula di quel partito: costituente e patto nazionale (Bravo! daU l'estrema sinistra) . Aveva maitre ricordato il concetto mazziniano della libertà, non e fine a se stessa , ma strumento per il progresso umano (il discorso, oltre che negli Atti della Camera, è riportato nel supplemento de La Valtellina dell'I 1 marzo 1899),
W Si vedano, ad esempio, le lettere a lui indirizzate da Felice Albani, e particolarmente quella del 14 gennaio 1901, in M.R.M., Marcora* cart. 6, pi. 19, fase. Albani F. .
3*) Tra i commenti negativi spicca quello di TRE STELLE [G. SALVEMINI], <c II discorso di Bologna , in Avanti!, 24 ottobre 1899, ora in G. S., II ministro détta mala vita cit., pp. 37*38; tra quelli positivi: I. BONOMI, La Democrazia , in Critica Sociale, 16 novembre 1899, pp. 289-292.