Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA 1899-1901; SACCHI ETTORE
anno <1978>   pagina <30>
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Morìa Adelaide Fonzi Columba
il fronte conservatore, non sono rimasti inascoltati, come conferma il discorso che, pochi giorni dopo quello Bacchiano di Bologna, il Giolitti pronuncia a Busca, esponendo anch'egli un programma favorevole agli interessi della piccola borghesia e dei ceti popolari e insistendo sulla necessità di una democrazia di governo, ma senza pronunciarsi chiaramente sul problema delle economie mi­litari. 41) È questo il punto più debole o più abile del suo discorso : *9 così commentava Turati, cogliendo l'importanza di una questione che in regime monarchico non poteva essere come tendeva a fare Sacchi sottovalutata, perché costituiva uno dei principali ostacoli per l'ascesa dei radicali al potere.
L'opera di mediazione intrapresa da Sacchi fra la Sinistra costituzionale e i partiti dell'Estrema sembrò compromessa, nei primi mesi del 1900, dal-l'inasprirsi della lotta politica per l'ostinazione di Pelloux nel riproporre i provvedimenti restrittivi delle libertà e per l'accentuazione della protesta dei partiti popolari, che si venivano allora complessivamente orientando verso forme e obiettivi sempre più rivoluzionari.
Il 2 marzo 1900 Sacchi aveva parlato ancora una volta alla Camera4i) contro i provvedimenti eccezionali, che, resi dapprima esecutivi dal decreto 22 giugno 1899, tornavano in Parlamento, come progetto di legge, in seguito alla sentenza della corte di Cassazione del 20 febbraio 1900. È assente, invece, alle successive sedute della Camera, compresa quella tumultuosa del 24 marzo, che vide la presentazione dell'ordine del giorno Pantano per la convocazione di un'Assemblea Costituente. Il giorno successivo Bissolati gl'inviava questa signi­ficativa lettera: **)
Carissimo,
non avendoti ancora visto qui temo per Berenice. Spero sia timore vano. Se cosi è io non posso trattenermi dal dirti che la tua assenza in questi momenti alla Camera ti può essere fatale. Io ho continuato in questi giorni ad esagerare le condizioni di Berenice per resistere ai commenti di dolorosa meraviglia che venivano da molti che pur ti vogliono un gran bene (ad esempio: Turati).
Certo siamo entrati in una fase rivoluzionaria coll'appello al popolo per referendum e col richiamo alla Costituente. Ma fu ineluttabile logica delle cose. Quel che una volta era argomento archeologico, ora, a un tratto, sotto la pressione reazionaria, è rinverdito e diventa la forma entro cui si matura la rivoluzione (sia pur pacifica; ma rivoluzione) di conquista delle libertà da parte del popolo. Le affermazioni e le battaglie d'oggi non sono che il preludio di una lotta titanica. Tu devi prendere in essa il tuo posto: è il momento di osare. Sei ancora in tempo per cancellare l'impressione delle tue assenze. Vieni e stai
41) Cfr. G. GIOLITTI, Discorsi extraparlamentari, a cura di N. VALERI, Torino, Einaudi, 1952, pp. 211-233.
42> F. TUBATI, La voce delle opposizioni: Zanardelli, Giolitti, Sacchi , in Critica Sociale, 1 novembre 1899, p. 278.
43> A.P., Camera. Discussioni, 2 marzo 1900, pp. 2207-2211. Sacelli teneva allora a distinguere i radicali dai socialisti, con i quali i pruni pur volevano condurre una comune battaglia per la difesa della libertà di tutti i cittadini, ma in questi termini si rivolgeva alla maggioranza liberale: Voi volete, per sopprimere il conflitto [sociale}, togliere la li­bertà alle classi lavoratrici, noi la vogliamo dar loro intera [...] anche perché [] solo dove il proletariato ha piena libertà di organizzazione non vi è pericolo di tumulti né di sedizioni e le lotte di interessi si svolgono, ma si riesce a comporlo in paci durevoli .
44> B.S.C., Sacchi, ms. 251/57 pubbl. in G. CREMONESI, Voci e moniti eit., pp. 106-107.