Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA 1899-1901; SACCHI ETTORE
anno <1978>   pagina <33>
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Ettore Sacchi nel 1899-1901
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glimento della Camera, Sacchi tenne a chiarire il carattere dell'alleanza, che non poteva significare fusione o confusione con i partiti affini. Ritorni la libertà esclamava Venga il tempo in cui non siano piò messi in discus­sione i diritti fondamentali dello Statuto e ciascuno riprenderà il suo posto e allora la lotta sarà feconda anche di risultati economici.54*
Le elezioni del 3 e 10 giugno 1900, condotte dai radicali su di una base programmatica che riprende i motivi dell'o.d.g. Sacchi del 9 aprile 1897, ma in collaborazione con i partiti affini, assicurano un discreto successo al partito, che conquista 34 seggi, e un vantaggio notevole a tutta l'Estrema Sinistra.
Per Sacchi si tratta ora di valorizzare questa vittoria ed ottenere un più largo spazio per le tendenze democratiche nella direzione del paese, non sol* tanto a livello parlamentare, ma anche governativo. La tragica morte di Um­berto I gli offre l'occasione per un clamoroso gesto capace di eliminare ogni preclusione nei confronti del partito radicale.555 H nuovo secolo e il nuovo regno sembrano dare inizio ad un'epoca nuova di libertà e di riforme: tra un famoso articolo di Sonnino,56* che si apre a nuove prospettive riformistiche, ed uno di Giolitti,57* che riafferma il suo programma di democratizzazione soprattutto sul piano tributario, s'inserisce il discorso pronunciato da Sacchi a Cremona il 20 settembre 1900.
E con che forza ponno farsi consiglieri di pace e di ordine coloro che sono brutalmente trattati come fossero di sovversione? (in Carte Fortunato della Biblioteca <c G. Fortu­nato dell'Associazione per gli Interessi del Mezzogiorno. Roma. Ringrazio il prof. Alfredo Capone che mi ha facilitato la consultazione di documenti conservati in quella biblioteca).
) Il discorso delPavv. E. Sacchi in La Democrazia* 29 maggio 1900. Significa­tiva mi sembra anche la scaletta autografa di Sacchi per un discorso pronunciato a Crema il 7 giugno 1900, cioè fra il primo e il secondo turno delle elezioni: Giudizio paese. Di­scorso Pelloux e mia relazione. Quale paese? ... borghi putridi (Sud). Mezzi elettorali: corruzioni intimidazioni padronali ingerenza governo. Paese giudicò. Ministero cadrà (B.S.C., Sacchi, ms. 249/10).
L'atteggiamento preoccupato dei moderati, ai quali era molto vicino mons. Geremia Bonomelli. vescovo di Cremona, appare da una lettera di Lodovico Gavazzi, che scrive da Milano l'8 giugno: oc [...] Ho avuto un'aspra lotta, ma non ho mai disperato, fidente so­pratutto nel buonsenso delle popolazioni e nell'appoggio dei buoni, che non mi è mancato. E certo mi ha seguito in questa lotta la benevolenza di tanti e quella preziosissima della E.V.! Cosi ho vinto: ma non è vittoria allegra la nostra, quando ci vediamo mancare tanti e tanti amici! Seguiamo colla maggiore ansietà la lotta che si combatte in provincia di Cremona, ove mi sembra che le popolazioni comincino un poco a rinsavire. Sarebbe gran­demente significativa, una vittoria a Pcscarolo ed io non dispero che, fra tante brutte no­tizie, ci arrivi questa ottima! (BIBLIOTECA AMBROSIANA. MILANO, Carte Bonomelli, cart. a 1900 ).
55) L'aggressione subita da Marcora a Montecatini da parte di monarchici furenti per l'uccisione di Umberto I (cfr. A. GALANTE GARRONE, I radicali in Italia, Milano, Garzanti, 1973, p. 359) dimostra quanto forti potessero essere in quel tempo le persistenti preclu­sioni nei confronti dei radicali, confusi ancora con i repubblicani più accesi, e spiega il doloroso stupore dei marcoriani per la sortita dinastica di Sacchi.
56) S. SoNNlNO, c Quid agcndum? , in Nuova Antologia, 16 settembre 1900, pp. 342 e segg.
575 G. GIOLITO, Per un programma e per Puntone dei partiti liberali , in La Stampa, 23 settembre 1900. Si vedano anche le lettere di Rosano (del 23 settembre) e di Senise (del 24 settembre) a Gioii iti in Dalle carte di G. Giolitli. Quarantanni di politica italiana, voi. I, L'Italia di fine secolo 1885-1900, a cura di PIERO D'ANGIOMNI, Milano, Fel­trinelli, 1962, pp. 409-410.