Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA POLITICA 1899-1901; SACCHI ETTORE
anno <1978>   pagina <43>
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Ettore Sacchi nel 1899-1901
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testi tentato di rispondere? Servirebbe a spiegare in parte il programma della democrazia nella quale militiamo e a metter sulla buona via i governanti. Ti abbraccio con tutto Et cuore.
e del socialista Claudio Treves, che così gli scriveva:
Caro ed Illustre Signore,
permettete ad un vostro fervido ammiratore ed amico, di esternarvi, da una riva un po' discosta, i sensi della più perfetta e compiuta solidarietà ed ammirazione per la lucida e coraggiosa attitudine da voi serbata nell'ultima crisi. Avete degnamente provveduto a sal­vare un domani onorato e fecondo alla parte democratica ed avete gittato nel rispetto e nell'estimazione popolare le basi di fiducia necessarie all'esplicazione della vostra azione in­tegrale per la rigenerazione economica e politica del paese.
Mettere il problema nella luce in cui l'avete posto è risolverlo. Questo governo in­vece non lo affronterà neppure ma l'avrà sempre davanti, termine fatale di paragone, giu­dizio parallelo dell'opera sua. La quale, io penso, sarà nulla e perciò sarà rea] appena che circostanze dolorose esteriori magari accidentali turbino il monotono andare della paralisi.
Perdonate il breve sfogo e vogliate credere nei costanti ed antichi miei sentimenti di devozione e di affetto.91)
Sacchi, però, vede nella politica interna del nuovo governo la realizzazione del proprio antico programma, soprattutto nei confronti delle organizzazioni del proletariato, e non manca di far giungere a Zanardelli e a Giolitti,92J privatamente ed in pubblico, la sua entusiastica approvazione per l'opera gover­nativa che gli appare conforme al programma concordato, all'inizio dell'anno, fra la Sinistra liberale e l'Estrema.93)
Così Zanardelli rispondeva ai rallegramenti di Sacchi per il contegno tenuto dal governo di fronte a nuovi scioperi genovesi:
Mio carissimo amico,
come ti ho telegrafato, le congratulazioni così fervide e così affettuose che telegra­ficamente mi hai mandato94 mi furono arcicarissime, poiché nessun suffragio può avere per me il valore del tuo che in tali problemi rechi sì grande intelletto d'amore.
Se ben ricordo, chiudendo io le dichiarazioni che feci nel presentarmi al Parlamento, dissi che per le sorti dello Stato è benefica innanzi tutto la reciproca fiducia del Governo nei cittadini e dei cittadini nel Governo e tale reciprocanza di sentimenti cordiali avessimo raggiunto nel fatto che è per te oggetto di amichevole compiacimento. Le difficoltà dell'ar-
Romussi a Sacchi. Milano, 18 febbraio 1901, in B.S.C., Sacchi. Carteggi, ms. 210/15 b.
** C. Treves a Sacchi, Milano, 16/2/[1901], in B.S.C., Sacchi, ms. 210/41. Va ri­cordato che proprio Treves, soltanto pochi mesi prima, si era dimostrato, fra i socialisti, il più fiducioso in Gioiiti.
92) Cfr. la lettera di Sacchi a Giolitii del 26 aprile 1901, nella quale è scritto: a Qui va diffondendosi nelle classi popolari la fiducia nel governo e la grande maggioranza è lieta che siasi inaugurato un regime francamente liberale (...); riassumo ripetendo quel che dissi sopra: la grande maggioranza approva il governo (Dalle carte di G. Gioititi cit., voi. II, Dieci anni al potere 1901-1009, a cura di GIAMPIERO CAROCCI, p. 37). Dalla lettera risulta che le richieste di Sacchi per il trasferimento di prefetti erano, almeno in parte, accolte favorevolmente da Giolitti.
93) Perciò Salvemini (TRE STELLE), criticando il nuovo governo (a 11 ministero delle tendenze , in Critica Sociale, 16 aprile 1901, ora in G. SALVEMINI, // ministro della mala vita cit., pp. 41-51) coinvolgerà nella sua condanna anche il legalitarisino Bacchiano.
9*) Cfr. E. SACCHI, Discorso pronunciato a Cremona il 30 giugno 1901 cit., p. 8.