Rassegna storica del Risorgimento
FENICIA (FAMIGLIA) CARTE; RUVO DI PUGLIA STORIA 1627-1870
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1978
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Antonio Paoluzzi
liquidi, quanto con l'abbuono di un certo numero di annate di estaglio in proporzione, naturalmente, alle migliorie che l'affittuario avrebbe dovuto apportare al fondo, e lo stesso vale per i fabbricati. Dai medesimi contratti, inoltre, possiamo ricavare gli interessi sui capitali colonici e le rendite annue per ogni vignale, misura di superficie locale, a seconda del tipo di coltivazione. Altrettanto interessanti sono le notizie riguardanti i contratti d'acquisto, soprattutto quelli per i quali furono necessari ingenti capitali. In effetti tutta Fattività finanziaria della famiglia è documentata dal Giornale in maniera estremamente precisa, così che, conoscendo l'importo di tutti i titoli di rendita, i prestiti ed i relativi interessi, gli scarti tra il valore nominale e quello reale delle cartelle di Rendita Italiane, abbiamo materia abbondante per uno studio di storia economica anche se non di vasto respiro.
Ma l'archivio è di qualche interesse anche per la storia del costume e della cultura di questa zona della provincia pugliese.
Nel Giornale* infatti, alle cifre in ducati e vignali si alternano considerazioni, giudizi, notizie, che costituiscono altrettanti elementi utili per tracciare uno spaccato della società provinciale del Regno di Napoli, sia pure in una dimensione per lo più privata, negli anni immediatamente precedenti l'Unità e nei primi decenni successivi.
Allo stesso scopo possono servire le numerose lettere conservate nell'archivio ed indirizzate dal 1837 al 1869 al Cavaliere Salvatore Fenicia, singolare figura di erudito e poligrafo al quale si è interessato anche il Ni colini.9)
Molte di queste lettere contengono soltanto ringraziamenti che accademie scientifiche o ministri spedivano in risposta al Fenicia per le opere, da lui composte, che egli era solito inviare in omaggio alle più alte e famose personalità del suo tSTpo. Altre, però, sono più interessanti, sia per il contenuto che non è solo di natura formale, sia perché testimoniano l'esistenza di una serie di rapporti più o meno profondi con personaggi di rilievo 10) sorprendenti nel caso di un uomo la cui notorietà, nonostante il grande numero dei suoi scritti, non varcò certo i confini del Napoletano anche se i suoi libri, come dimostrano i ringraziamenti ed i cataloghi inviatigli dai segretari di accademie e istituzioni scientifiche di tutto il mondo, furono accolti nelle maggiori biblioteche comprese quelle di Washington e del Quebec
Alla sua prolificità in campo filosofico, del resto, non si può dire che corrispondano metodo e profondità, ed anche se le sue opere non mancano di una certa erudizione, i lusinghieri apprezzamenti di Dumas !I) sono certo esagerati.
9) F. NICOLINI, Curiosità napoletane, in Napoli nobilissima, Napoli, 1906. pp. 125-126. Su Salvatore Fenicia vedi anche G. MALCANCI, Una caratteristica figura dell'Ottocento Napoletano. Il a Presidente Fenicia, in Rassegna pugliese, a. I (1966), n. 10-11. ottobre-novembre, e F. Boccuzzr, Profili ruvesi, Ruvo, 1926.
Esiste poi un libretto, scritto probabilmente su commissione, appartenente ad una Galène dea illusi rations italiennes nel quale la biografia o meglio l'apologia del Fenicia compare insieme a quella del Principe Alessandro Gonzaga: L. DE CHAZEUIT., 8.A.S. Le Prince de Gonzaga Le commandeur Fenicia* Besancon, 1867.
MB Dall'archivio, tra l'altro, sono state asportate delle lettere di Costantino Nigra inventariale con i numeri 54 e 56. Probabilmente il loro contenuto consisteva nei Soliti ringraziamenti, ma è anche possibile che potessero essere più interessanti in nuanlo il loro valore, come autografi, non era certo maggiore, ad esempio, di quello delle lettere di Alessandro Dumas che sono, invece, rimaste al loro posto così come quelle VI cardinale Anto* nclli, di Cadorna, di Minghclli, Hat lazzi. Persano. Silvio Spaventa e Airi*r.
) Lettera di Alessandro Dumas al Cavaliere Salvatore Fenicia rTel 0 novembre 1860