Rassegna storica del Risorgimento
FENICIA (FAMIGLIA) CARTE; RUVO DI PUGLIA STORIA 1627-1870
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1978
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53
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Varchivio della famiglia Fenicia 53
tano prima un Alessandro Gonzaga descritto come un leone nella sua gabbia J dell'esilio londinese, e quindi ce lo mostrano disposto ad un qualunque accordo e pateticamente indaffarato in questioni araldiche e di titoli cavaliere-seni e soprattutto, in cerca di qualcuno che perori la sua causa, dopo aver perduto ogni speranza in Nigra, nel Cibrario, nel cardinale Antonelli, ricorrere al certo molto meno influente Salvatore Fenicia.
A ben vedere, però, vi sono, nel carteggio, due lettere30* che sembrerebbero contraddire l'immagine fin qui tracciata del Fenicia. Sono quelle speditegli dal letterato napoletano Giuseppe Ricciardi, il democratico che partecipò alle cospirazioni meridionali e dovette fuggire dal Regno. Non solo, ma queste sue esperienze rivoluzionarie egli narrò nelle Memorie autografe d'un ribelle che, come tutti i suoi numerosi scritti, consistono in un'esaltazione della lotta contro l'autorità e l'oppressione. Tuttavia, a meno che non si voglia ipotizzare un'assai improbabile e mai manifestata conversione rivoluzionaria del Fenicia ciò che dovette unire i due personaggi fu certamente la comune grafomania.
ANTONIO PAOLUZZI
APPENDICE* Lettere a Salvatore Fenicia
I
Santa Maria Capua Vetere, 2 giugno 1847
Pregiatissimo e Stimatissimo Signor mio,
rispondendo al suo grazioso foglio de' 24 Maggio decorso, quale ha accompagnato il di Lei dono del suo Canto sopra Venezia, e della sua Memoria scientifica, grato e riconoscente io le sono di tanto suo grazioso dono. L'ho io accettato con Bommo piacere, e leggerò l'una e l'altr'opera con vera mia soddisfazione.
Quanto però io compatisco quella bella e commerciante Città ora divenuta infelice, mentre tutto il commercio essendo passato a Trieste, la povera Venezia è divenuta una Città del Regno Lombardo-Veneto. Ma essendo ciò così disposto dal Cielo, dobbiamo tutti dire Fiat voluntas tua. Però mi pena il cuore il vedere si commerciante Città, tesoro delle belle arti, nido di Letterati, una volta Regina del mare, ora ridotta a semplice Città, le di cui bellezze giorno per giorno vanno mancando. Ov'è più in essa quell'antica nobiltà? Ov'è più quella sua vetusta magnificenza? Ed il mio cuore può esservi insensibile? ... Ah! no.
29) Lettera di Maria Elisa Principessa di Gonzaga Duchessa di Mantova al Presidente Fenicia del 27 febbraio 1864, inventariata con il n. 622.
30) Lettere del 9 febbraio del 1867 e del 29 dicembre dello stesso anno.
21) Le lettere hanno, rispettivamente, i nn. d'inventario 134, 135,, 660, 663, 676, 562, 563, 564, 625, 532, 597.