Rassegna storica del Risorgimento

FENICIA (FAMIGLIA) CARTE; RUVO DI PUGLIA STORIA 1627-1870
anno <1978>   pagina <57>
immagine non disponibile

L'archivio della famiglia Fenicia 57
VI
Torino, 26 luglio 1864 Caro ed illustre Commendatore,
io riceverò sempre con piacere tutti coloro che invocano il degno nome di Vostra Signoria Illustrìssima, e potendo non mancherò di render loro servigio. Ma il Signor Girasoli ha sbagliato assai nel riferire a Vostra Signoria le mie parole. Io non ho mai promesso di farlo reintegrar nell'impiego, o di fargliene ottenere un altro.
In quanto alla reintegrazione gli ho fatto osservare che il deficit trovato nella sua cassa avrebbe dato luogo ad un processo criminale per sottrazione dolosa a tenor di tutti i codici penali, se il defiicit non fosse stato ripienato poco tempo dopo. Ma che per altro in tali casi l'impiegato era sempre irremissibil­mente destituito; e che la reintegrazione di un contabile infedele mi pareva sommamente difficile. Che tuttavia vedrei se mi fosse possibile di giovargli.
In quanto all'esser provveduto d'altro impiego ho detto al Signor Girasoli che sarebbe più facile se potesse farsi raccomandare al Signor Commendatore Spaventa, questi avrebbe potuto collocarlo nella sicurezza pubblica, o in qual­che amministrazione. Ma che io non conosceva questo Signore e non poteva raccomandarlo. Questi sono i discorsi che tenni col Signor Girasoli e non altri; ora che so il nome de' suoi capi, m'informerò se v'è mezzo di potergli esser utile ma essendo stato anch'io Ministro delle finanze, so che non s'usa compassione verso i contabili infedeli.
La ringrazio della corniola e della monetina, belle ambedue, che nella Sua generosità mi ha favorite, e mi protesto con alta considerazione
Suo devotissimo buon amico
Luigi Cibrario
vn
Torino, 22 febbraio 1865 Chiarissimo Signor Commendatore,
essendo stato ieri da me il Signor prefetto di Bari Cavalier Fasciotti, gli ho parlato dell'aggravio che Vostra Signoria Illustrissima soffre nella tassa pre­diale, e gli ho vivamente raccomandato quest'affare di cui mi ha promesso d'oc­cuparsi personalmente. Ora fra pochi giorni sarà di ritorno. Vostra Signoria pro­duca i suoi documenti innanzi a lui, e ricorra con fiducia d'ottener giustizia. Le stringo affettuosamente la mano
il Suo affezionatissimo Servitor vero
Luigi Cibrario