Rassegna storica del Risorgimento
FENICIA (FAMIGLIA) CARTE; RUVO DI PUGLIA STORIA 1627-1870
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1978
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Libri e periodici
Né, d'altronde, nel diffuso atteggiamento di rifiuto del giornale per Manzoni e per Shakespeare, manca il riconoscimento di aspetti positivi.
In effetti, di là dall'orizzonte letterario, c'è nella Ruota a un sincero impegno sociale, la volontà di modificare il mondo, un'ansia di novità onde la Sacco non tralascia di mettere in luce l'interesse della redazione per il rinnovamento dei metodi d'insegnamento e per il mondo della tecnica e, più largamente, della vita economico-sociale. E quell'interesse finisce con il portare la Ruota, nella sua battaglia giornalistica, sulle stesse linee dei romantici.
Ma non vorremmo nemmeno tralasciare, dello Scordia, che curò i problemi di politica estera, quel presentimento di tempi nuovi che lo portò ripetutamente a interessarsi degli Stati Uniti: per la vita nel Texas, per il moto di colonizzazione verso l'Ovest, per i lavori pubblici, per l'elezione presidenziale. E fu la recensione dello Scordia al volume dell'Amari sul Vespro a provocare la sospensione del giornale.
La Ruota, concludiamo con la Sacco, si rivela dunque valido a documento preparatorio del 1848.
RENATO COMPOSTO
Un'immagine insolita del Risorgimento, dalle memorie del conte Eugenio de Roussy de Sales, a cura di LUIGI MONDINI; Roma, Ufficio storico - Stato Maggiore dell'Esercito, 1977, in 8, pp. 286, ili. f.t. L. 3.700.
Ha dato il titolo al libro Luigi Mondini: un nome lo sappiamo tutti che fa onore alla storiografia risorgimentale; e la sua benemerenza, in questo caso, è l'aver dato vita a questa pubblicazione inserendo appunto tutte le pagine del memoriale (che va dal 1840 al 1856) in un suo contesto narrativo illuminante lo stesso perìodo, e ciò con quella scrupolosa cura e quella geniale ispirazione con cui il provetto artista, inserisce in una sua vasta ed elaborata costruzione, elementi basilari ed elementi ornamentali di cui viene in possesso.
Il memoriale sin qui inedito, è del conte Eugenio il cui casato figura nella copertina del libro. È un discendente di antica e aristocratica famiglia che annovera fra i suoi parenti anche i conti di Cavour; ma non si può dire che esista parentela stretta, particolarmente col conte Camillo Benso, in fatto di ideali di patria libera unita ed indipendente dallo straniero. Il memoriale offre come si legge nella Premessa la visione di un nobile savoiardo, cui fa velo un'irriducibile fede nell'idea tradizionale, che considera insostituibile nel governo dei popoli, l'azione del principe, affiancato più che seguito dall'aristocrazia. Con un certo sforzo mentale e senza entusiasmo, il Conte ce accetta le riforme concesse dal sovrano, ma si ribella ad una trasformazione della società per una spinta che venga dal popolo, rifiuta insomma ogni impulso democratico, e sentenzia che nulla di buono può venire dalla rivoluzione .
Proprio questa professione di fede, palese tenacemente ed apertamente in ogni pagina del memoriale (anche se manca od ha fugace accenno la relativa formula) dà valore alla insolita immagine , all'eccezionale documento per cui il Risorgimento è veduto non a caso, non per partito preso, non per preconcetta contestazione che tutto distrugge e nulla crea, ma -per vissuta esperienza è veduto in un'atmosfera priva di quel calore che noi preferiamo, ma non priva di utili riverberi, ossia di riflessioni.
Quindi Io storico ha il dovere di tener conto di questo documento che possiamo chiamare piemontese, come ha il dovere di conoscere ogni altro documento che sia autentico e coevo, ed abbia i pregi della sincerità e della onestà.
Non per conoscere a fondo il memoriale e le dotte e chiare pagine che lo inquadrano, ma per avere un orientamento, prima di intraprendere la strada che appunto conduce a tale conoscenza, può essere di qualche aiuto la lettura dei titoli che sono stati dati alle quattro parti in cui - razionalmente e cronologicamente è suddivisa l'opera. Eccoli: 1 In Piemonte negli anni quaranta del secolo XIX; 2 La guerra del 1848; 3 Il Quarantanove; 4 Il Dopoguerra.
Ma all'orientamento medesimo ed anzi all'invito per conoscere l'opera, valgono in mi-