Rassegna storica del Risorgimento
FENICIA (FAMIGLIA) CARTE; RUVO DI PUGLIA STORIA 1627-1870
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Vita dell'Istituto
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COLONIA. Continua l'attività scientifica del gruppo di lavoro presieduto dal prof. Rudolf Lill. Il 9 dicembro 1977 ha tenuto una lezione il prof. Francesco Malgeri, il quale, prendendo lo spunto dagli ultimi studi su don Sturzo, ha parlato dei contrasti politici e sociali tra movimento cattolico e classe dirigente giolitliana nell'Italia meridionale. Alla lezione è seguito un ampio dibattito.
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COSENZA. Ha avuto luogo, nella Sala della Biblioteca Civica gentilmente concessa l'Assemblea dei Soci per il rinnovo del Consiglio direttivo che è risultato così composto: aw. Piero Carbone, prof. Ottavio Cavalcanti, prof. Carlo Cimmino, prof. Luigi de Franco, dott. Enzo Garofalo, prof. Giovanni Laviola, dott. Silvana Naccardo, prof. Mario Serra e Gustavo Valente che all'unanimità è stato confermato Presidente. A Vice è stato eletto il prof. Laviola ed a Segretario-tesoriere è stato chiamato Tavv. Carbone.
Il nuovo Consiglio ha stabilito di tenere nel corso dell'anno 1978 un ciclo di conferenze illustrative affidate a Soci su avvenimenti e personaggi del Risorgimento in Calabria. Inoltre, per la primavera saranno organizzate gite culturali nei luoghi che sono stati teatro di avvenimenti ricordevoli, alle quali potranno partecipare anche non iscritti al Comitato.
CUNEO. Per far conoscere i programmi del Comitato e promuovere nuove iscrizioni, il Commissario straordinario ha diramato e fatto pubblicare la seguente circolare. H 1978 è motivo di attenta riflessione su alcune fondamentali pagine della storia italiana dall'età del Risorgimento alla grande guerra.
A sessantanni dalla conclusione dell'immane conflitto rimangono da documentare, studiare, approfondire le fondamentali trasformazioni indotte anche nel Cuneese dalla i mobilitazione di massa *, cui la società italiana fu sottoposta per la partecipazione alla guerra. Così come rimangono da comprendere ad un adeguato livello cognitivo e critico la dinamica della società locale tra Otto e Novecento, l'avvento dell'organizzazione bancaria, l'affiancamento delle manifatture e dell'industria idroelettrica all'agricoltura subalpina, che sin dalla metà dell'Ottocento e, più accentuatamente, tra il 1870 e la grande guerra subì direttamente i contraccolpi della politica internazionale nell'età dell'imperialismo.
Studiare il volto del Cuneese, riscoprirne i protagonisti lungo un arco che s'aprì con governi subalpini e nazionali in gran parte radicati in provincia e si chiuse con quel V Ministero Giolitti, che tra i suoi componenti annoverò G. B. Bertone, C. Peano, M. Solerà e M. di Saluzzo significa giungere ad una più equilibrata, meditata e critica coscienza della posizione in cui la provincia si pone ora nel tessuto piemontese, italiano, internazionale, alla vigilia e nel corso di fondamentali momenti di crescita civile: la valorizzazione della dimensione amministrativa locale e l'avvento di nuove realtà politiche, che non possono non trovar sensibile e sollecita una provincia di confine dall'antica vocazione europeistica.
Ricorrono poi quest'anno i cinquantanni dalla morte di Giovanni Giolitti: occasione per un bilancio storiografico sulle istituzioni e sui metodi politici dell'Italia dall'avvento della Sinistra alla crisi dello Stato liberale.
Il Comitato cuneese dell'Istituto per la storia del Risorgimento che si muove in stretta collaborazione con la Società di studi storici artistici e archeologici della provincia di Cuneo, a sua volta avviata a compiere mezzo secolo di operosa presenza nella vita culturale subalpina intende dunque compiere uno sforzo nuovo per:
a) promuovere la ricerca sull'età risorgimentale e post-unitaria nel Cuneese, favorendo la pubblicazione dei risultati;
b) cooperare con le altre istituzioni culturali locali, con gli enti, le biblioteche e,