Rassegna storica del Risorgimento
FENICIA (FAMIGLIA) CARTE; RUVO DI PUGLIA STORIA 1627-1870
anno
<
1978
>
pagina
<
125
>
Vita dell'Istituto 125
consigliere del ministero di grazia e giustizia et in Piacenza presidente degli Ospizi civili, del Collegio Morigi, del Consiglio provinciale e del Collegio S. Agostino.
Politicamente fu un liberale moderato. Dall'anno del decreto reale di fondazione (1868) al 1877 fu consigliere e poi presidente del Collegio Morigi, così solerte che fu sempre presente alle 215 sedute consigiiari. Morì compianto dalla cittadinanza il 20 novembre 1877 nella sua casa di via Chiapponi; ebbe solenni funerali in duomo. Una tela del Permetti ne perpetua il ritratto nel collegio Morigi.
H dott. Piero Castignoli si è occupato del conte Bernardo Pallastrelli (1807-1877) insigne studioso di cose piacentine spirito liberale che credeva nelle forze della cultura come strumento di elevazione e di riscatto del popolo e di incivilimento della società . H suo matrimonio con la contessa Caterina Calvi di Milano lo introdusse nell'ambiente di un'aristocrazia (quella del Manzoni) colta e soprattutto dedita agli studi storici. Con l'inca-rico di dirigere VEridano, il giornale della rivoluzione, nel 1848, iniziò l'attività giornalistica ed ebbe come collaboratori Carlo Fioruzzi, Pietro Selvatico, Angelo Genocchi, Carlo Giarelli.
I suoi articoli di fondo furono ispirati al senso di responsabilità perché la libertà riconquistata non degenerasse in licenza. Altro incarico che lo distinse fu la presidenza della Commissione per il ristabilimento delle scuole (primarie e il liceo di S. Pietro) e vi chiamò docenti di spirito liberale come gli abati Giuseppe Taverna, Giuseppe Veneziani, Alfonso Testa, i sacerdoti Francesco Rossi, Vincenzo Molinari e Carlo Uttini, e laici come Gaetano Boselli, Giuseppe Nicoli. Propose l'obbligatorietà della scuola primaria, tra i primi in Italia, l'ammissione delle femmine, per citare due fra le idee rivoluzionarie ed allora d'avanguardia all'unisono con quanto accadeva in Europa sull'organizzazione degli studi.
Come storico, allievo dello zio canonico Giuseppe Dal Verme e del prevosto della cattedrale mons. Vincenzo Bissi, si dedicò al medioevo piacentino.
Monumento di queste appassionate ricerche resta l'edizione delle cronache medievali piacentine fino ad allora rimaste inedite: del Codagnello, del Musso, del Ripalta e del Guarino. Fu riconosciuto dal medievalista tedesco Holder-Hegger uomo dottissimo e provvisto di un rigoroso metodo scientifico . Altro campo di studi e di attività fu l'archeologia che lo portò a disotterrare presso V'arsi nel parmense la città di Umbria, illustrata poi in una monografia. Lasciò libri, documenti e reperti storici alla biblioteca comunale.
II prof. Giuseppe Berti con la sua relazione sulle ultime vicende della storia piacentina, ancora contemporanea, ha documentato la situazione della scuola piacentina negli anni 1943-45. Alla luce dei rapporti di provveditori è risultata l'opposizione di docenti e studenti alla fascistizzazione tentata dalla Rsi. Dal gruppo clandestino liceale uscirono i componenti delle formazioni partigiane. Nella zona del monte Penna la collaborazione di professori e studenti riallacciò la cultura agli ideali mazziniani e risorgimentali. Altro focolaio di crescita culturale e politica fu il battaglione Molinari in Val Nure; a Bettola fu istituito un provveditorato agli studi (nel 1944) che ebbe un riconoscimento giuridico dal Chi. Le idee filosofico-politiche circolanti nell'ambiente studentesco-partigiani erano: il pluralismo, la cultura scolastica libera per la formazione di un uomo cosciente, spontaneo, contrapposto all'assolutismo della dittatura.
Il dott. Carlo Emanuele Manfredi elencando e commentando all'occorrenza le pubblicazioni e gli studi sul 1848 a Piacenza ha offerto agli studiosi specialmente giovani una guida bibliografica essenziale e fondamentale, la Raccolta dei decreti, risoluzioni e determinazioni emanati dal Governo Provvisorio del Ducato di Piacenza, edita dal Del Maino in quell'anno, è il punto di partenza per l'esame dell'attività amministrativa e legislativa. Preziosi per la cronaca e la conoscenza dello spirito pubblico sono i due primi giornali piacentini, VEridano e II tribuno dei popolo. Studi particolari di carattere militare come il volume di Cesare di Palma Piacènza durante gli avvenimenti del 1848-49 a cura dell'ufficio storico dello Stato Maggiore (Roma 1931) o la esauriente e critica esposizione nel volume del Fermi-Picco, L'Opera di Pietro Gioia per Piacenza e per l'Italia hanno iniziato una serie di utili e dotte monografie del Pecorella, del Nasa Ili Rocca, dell'Ottolenghi, del Cerri, del Bertuzzi, del Rapetti, del Dosi ed altri fino al recente Pietro Gioia uscito nel 1965 nella Biblioteca Storica Piacentina.
Queste cinque relazioni COBI interessanti ed esposte con felice e piana discorsività hanno riscosso gli applausi del pubblico fra il quale presenti la vedova Maggi e famigliari discendenti di Filippo Grandi.