Rassegna storica del Risorgimento

ESULI ROMANI BRASILE 1837
anno <1978>   pagina <132>
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Elio Lodollni
Il Savi agiva a nome di una Società di colonizzazione 4> di Bahia, fra i cui membri figurava al primo posto l'arcivescovo e metropolita per il Brasile e l'Angola.5) Il Savi stesso rivestiva la carica di Maestro di camera > della Lega-none dell'Impero del Brasile in Roma e poteva esibire una lettera ufficiale del Ministro brasiliano a Roma, cavalier Antonio de Menezes Vasconcellos de Dru-mond, o de Drummond, a lui indirizzata, nella quale si precisava che la Società di colonizzazione di Bahia agiva sotto il patrocinio del Governo imperiale bra­siliano. 6>
Se non fossero state ancora sufficienti tutte queste dichiarazioni e qualifiche ufficiali, il ministro brasiliano a Roma aveva poi rilasciato al Savi una ulteriore dichiarazione di garanzia personale, a nome della Legazione imperiale, per gli impegni che lo stesso Savi avrebbe assunto a nome della Compagnia di prote­zione degli emigrati > di Bahia e della Società d'incoraggiamento > di Rio de Janeiro :
... cette Légation est prete à garantir les contrats que vous serez dans le cas de faire pour le trasport des colons, non seulement au noni de la Société de Rio Janeiro, et de la Compagnie de Bahia, mais encore en son propre nom et privée responsabili té. *)
Così garantito sulla serietà dell'impresa, il Governo pontificio fu ben lieto dell'offerta, che veniva a risolvere uno spinoso problema.
In un primo momento fu proposto come si rileva da una memoria non firmata di inviare in Brasile emigranti volontari, onde liberarsi di oziosi e vagabondi, nelle Legazioni specialmente , scegliendoli di preferenza fra quei soggetti che, sebbene siano rimasti fedeli al governo legittimo, hanno cionondi­meno potuto con molta circospezione conservarsi una qualche aderenza e fiducia cogli individui dell'opposto partito >,8) durante la rivoluzione del 1831. Succes-
Francia fu affrontato anche dal Regno d'Italia, subito dopo l'Unità. Cfr.: ENRICO DB LEONE, Le prime ricerche di una colonia e la esplorazione geografica, politica ed econo­mica, Roma, 1955 (Ministero degli Affari esteri, Comitato per la documentazione dell'opera dell'Italia in Africa, L'Italia in Africa, voi. II).
4) Sulle caratteristiche delle e società di colonizzazione , cfr. ad esempio le notizie che dà VINCENZO GROSSI, Storia della colonizzazione europea al Brasile e della emigrazione italiana nello Stato di S. Paulo, 2* ed., Milano-Roma-Napoli, 1914, specialmente a pp. 181-185.
9 Arcivescovo di Sao Salvador da Bahia e Metropolita per il Brasile e l'Angola era allora Romualdo Antonio de Seixas, già presidente del Governo provvisorio della provincia del Para, consigliere di Stato, deputato all'Assemblea generale e legislativa dell'Impero del Brasile (P. RITZLER e P. SEFRIN, continuatori dell'EuBEL, Hierarchia cattolica, voi. VII, Patavii, 1968).
6> Lettera dei Ministro brasiliano presso le Corti pontificia, napoletana e toscana, cav. de Drummond, datata Roma, 17 giugno 1836, a Vincenzo Savi, con la quale questi era nominato agente, negli Stati pontificio, napoletano e toscano, della Società d'incoraggia­mento di Rio de Janeiro e ce Compagnia di Bahia, posta sotto la protezione del Governo brasiliano. Si trova, in copia, in italiano, nelTASV, SS, rubrica 7, anno 1847, fascicolo rilegato 1 (già rubrica 264, b. 553, fase. 9), carta 130.
7> Lettera del de Drummond al Savi, datata Rome, le 17 juin 1836, in copia, ivù e 131. ' *
*> Ivi. co. 132-133.