Rassegna storica del Risorgimento

ESULI ROMANI BRASILE 1837
anno <1978>   pagina <137>
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Detenuti politici romani in Brasile 137
cano.> Abbiamo tratto inoltre ulteriori dati anagrafici (soprannome, paternità, stato civile, età) e notizie più esatte sul titolo della condanna non sempre preciso nelle Memorie del Giulini dalle sentenze, conservate negli Archivi di Stato di Ancona, Bologna, Macerata, e soprattutto in quello di Roma, mentre le sentenze del Tribunale criminale pontificio di Ravenna si trovano tuttora presso il Tribunale di quella città, ma dovranno essere versate non appena pos­sibile all'Archivio di Stato di Ravenna. Ì> Molti dei deportati avevano parteci­pato alla rivoluzione del 1831; alcuni, invece, avevano fatto parte della Colonna mobile comandata da Nicola Ricciotti ad Ancona nel 1832. M>
L'esilio in Brasile era da considerarsi definitivo soltanto per i condannati alla galera a vita, mentre per gli altri il divieto di tornare nello Stato pontificio era per lo più temporaneo, e pari al doppio della pena ancora da scontare. Per alcuni detenuti, condannati a lunghe pene detentive, l'esilio doveva durare tut­tavia venti, trenta, quaranta e più anni, sino ad un massimo di quarantacinque per due deportati cui era concesso di rimpatriare non prima, rispettivamente, del 22 ottobre e del 2 dicembre 1881. L'affidamento dei deportati alla Società di colonizzazione e la distanza esistente fra Roma e Bahia dovevano evidente­mente garantire contro ritorni indesiderati.
La durata dell'esilio per ciascun deportato risulta da un Elenco generale
concesse ai detenuti di Civita Castellana . Nell'interno il fascicolo ne contiene altro di iden­tico titolo, ma con l'indicazione anno 1838 invece di anno 1843 .
32) ASV, SS, a. 1847, rubr. 7, fase. 1, cit., e. 31: l'elenco è datato Civitavecchia, 10 febbraio 1837 e reca la firma dell'Ispettore Ferrini (v. più avanti). Dà solo cognome e nome degli emigrati e l'indicazione numerica dei familiari.
33) Ringrazio la dott. Giuseppina Gatella, direttrice dell'Archivio di Stato di Ravenna, che mi ha fornito alcune indicazioni da dette sentenze con lettera del 26 aprile 1968, ed il dott. Giuseppe Rabotti, suo successore, che me ne ha fornite altre con lettera del 21 set­tembre 1970.
34) fr. un g Elenco nominativo degli individui conosciuti che nell'anarchia 1832 facevano parte della Colonna mobile in Ancona , di 180 nomi, conservato nell'Archivio di Stato di Zara, I. R. Luogotenenza della Dalmazia, e pubblicato da GIUSEPPE NONI [ATTILIO ALESANI]. Un episodio della caccia data dalla polizia austriaca ai rivoluzionari marchigiani del 1832, in R. DEPUTAZIONE DI STORIA PATRIA PER LE MARCHE, XV Con­gresso della Società nazionale per la storia del Risorgimento italiano, in Atti e memorie della Deputazione, s. IV, voi. IV, fase. I, Ancona, 1927, pp. 227-237.
Fra i 180 nominativi figurano quelli che qui riportiamo, perché avremo occasione di ritrovarli più avanti:
16. Baldassarre Francesco, da Ancona, cameriere di locanda, condannato a sette anni di galera; 53. Cherli Giorgio, da Jesi (Ancona), calzolaio, nel dicembre 1832 emigrò volon­tariamente e si diresse a Parigi; 86. Moroni Serafino, da Ancona, orefice, capo squadra, condannato a 10 anni; 87. Moroni Mariano, da Ancona, ex militare, condannato a 15 anni; 89. Marmi Michele, da Macerata, arrotino, dimesso sotto sorveglianza; 178. Vescovi Man-cini Angelo, da Fresinone, direttore della Colonna, condannato alla galera in vita sotto stretta custodia.
Il Baldassarre (n. 1 dell'elenco dei deportati, che pubblichiamo poco più avanti), i due Maroni (o Moroni, un. 30 e 31 dell'elenco dei deportati), il Marini (n. 29 dell'elenco dei deportati) e il Mancini (o Mancini Vescovi, n. 27 dell'elenco dei deportati) fecero parte della spedizione partita il 9 febbraio 1837 da Civitavecchia per il Brasile, mentre il Cherli vi emigrò da Parigi.