Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ROMANI BRASILE 1837
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1978
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Elio Lodolini
62. Zognoli (o Zagnoli) Giovanni, detto <t Pavajotta , figlio del fu Bartolomeo, da Forlì, celibe, barbiere, condannato a vita dalla S. Consulta il 12 aprile 1836 per omicidio commosso per spirito di parte.ro)
Esiliato in Brasile a vita.,74)
Come risulta dall'elenco che precede, gran parte dei deportati cosi come dèi detenuti politici proveniva dalla turbolenta Romagna: le quattro Provincie di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna figurano nel totale con 50 deportati Altri nove erano marchigiani, uno umbro e due stranieri: un toscano, Antonio Giuliani, da Pisa, ed un sanmarinese, Bartolomeo Scalabrini; nessuno era romano, né nativo del Lazio.l15)
Quasi tutti appartenevano ai ceti popolari, specialmente per quanto riguarda i romagnoli: calzolai, fabbri, falegnami, tintori, macellai, vetturali, fornai, sarti, arrotini, pescivendoli, canapini, muratori, barbieri, stallieri, fornaciari, ombrel-lari. Vi erano inoltre un cursore (Ronchi, di Castel San Pietro), un ragioniere (Codini, di Bologna), due possidenti (Mazzolini, di Forlimpopoli, e Mazzucchetó, di San Ginesio), un caffettiere (Mancini, di Jesi), tre orefici (i due Maroni di Ancona e Toschi di Lugo), un farmacista (Piazza, di Forlimpopoli), quattro militari od ex militari, fra cui i due stranieri (Giuliani, Scalabrini, e inoltre Ter-giani di Faenza e Zaini di Lugo).
In base ai dati anagrafici, non completi e soprattutto non sempre predai, l'età dei deportati indicata nelle sentenze di condanna e riferita al momento della stessa si aggirava prevalentemente fra i venti ed i trent'anni. Il più anziano era il Codini il ragioniere o scritturale bolognese , di 52 anni; v'erano poi un cinquantenne, Salvatori di Ancona, ed alcuni quarantenni. Fra i giovanissimi un diciottenne, Paganelli detto Solghino di Forlì, e tre diciannovenni, Galletti di Forlì, Mariano Maroni di Ancona, Moroni di Ferrara. Da notare un padre e un figlio, i due Maroni di Ancona, coinvolti nel famoso processo Bosdari (per l'uccisione del Gonfaloniere di Ancona) e due omonimi, i Giuseppe Paganelli, entrambi forlivesi.
Mentre la maggior parte dei deportati era costituita da condannati a vita o a lunghe pene detentive, avevano accettato l'esilio e partivano per il Brasile anche alcuni condannati a pene piuttosto brevi ed in parte già scontate: per esempio il Giuliani, condannato a tre anni nel 1835 o il Mazzocchetti, condan
na AS Roma, S. Consulta, processi, b. 123, fase. 21. Condannato per omicidio secondo le Memorie del Giulini.
Ne scrive il Mambelli (op. cit.) (dall'Archivio generale di Legazione di Forlì, atti segreti, 1836, b. 172): <t Zagnoli Giovanni di Bartolomeo, nato a Forlì nel 1800. Barbiere, detto " Pabajota ". Prese parte ai rivolgimenti del 1831 e fu coinvolto neU'omicidio di un Tommaso Cavini, avvenuto in Forlì U 10 maggio 1831. Arrestato con altri suoi concittadini a giorno seguente, fu tradotto al Forte di Civita Castellana, ove lo raggiunse la sentenza di condanna alla galera in vita, pronunciata dal Tribunale Supremo della S. Consulta il 12 aprile 1836 .
174> AS Roma, a Elenco generale degli esiliati , ecc., cit. M n5> PfJ?7?. ?0mJannati PO""" che formarono la seconda reclusione secondo le Memorie delGmhm 163 provenivano dalle quattro Provincie di Bologna (22), Ferrara (26), Ravenna (53) e Forlì (62) Per città, invece. U numero più alto dei condannati apparte-
nf,' nT ( }' LUB (21)' RaVenM (19)' MP W> Bologna (13), Pe-ragia (12), Faenza (11). e v J