Rassegna storica del Risorgimento

ESULI ROMANI BRASILE 1837
anno <1978>   pagina <151>
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Detenuti politici romani in Brasile 151
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nato a cinque anni nel gennaio 1834, per il quale l'esilio doveva durare soltanto fino al 1840.
Quasi tutti i deportati erano celibi, mentre alcuni dei coniugati si fecero accompagnare nell'esilio dalla moglie e dai figli. Partirono difatti per il Brasile, con gli emigrati politici, i seguenti familiari:
j 1 -Emiri Annunziata, moglie di Giuseppe; 2 - Errani Rosa, figlia di Giuseppe; 3 - Er-i Bettina, figlia di Giuseppe, dell'età di un anno; 4 - Foschini Francesca, moglie di Ce­leste; 5 - Foschini Leopolda, figlia di Celeste; 6 - Orsetti Elisabetta, moglie di Gae­tano; 7 - Stornelli Maria, moglie di Vincenzo; 8 - Stornelli Lazzaro, figlio di Vincenzo; 9 - Stornelli Timoteo, figlio di Vincenzo; 10 - Zavali Matilde, moglie di Giovanni; 11 - Za-vali Ciro, figlio di Giovanni.
In tutto, cinque donne e sei o sette ragazzi (lo Stornelli sarebbe partito con la moglie e tre figli; 176> di uno di essi mancherebbe il nome).
Alla spedizione fn aggregato anche un condannato per delitti comuni, il chirurgo Gaetano Minelli, da Bologna, proveniente dal carcere della Rocca di Spoleto:
Quantunque il chirurgo Minelli, ora racchiuso nella Rocca di Spoleto scriveva la Segreteria di Stato alla Direzione generale di Polizia , non sia stato condannato per delitti politici, tuttavia, necessitando che un professore di arte salutare s'imbarchi nel bastimento destinato per la nota spedizione diretta al Brasile onde essere in caso di soccorrere quei passeggeri che venissero ad infermarsi per via, si è commutata anche pel Minelli la pena di reclusione in quella dell'esilio e resta stabilito ch'egli vada a scontare la sua nuova pena-in America cogli altri graziati politici.
L'esilio del Minelli in Brasile doveva durare fino all'8 febbraio 1850.178) Il suo trasferimento da Spoleto a Roma, effettuato dalla Direzione generale di Polizia senza preventiva richiesta di autorizzazione al Tesorierato generale, pro­vocò una vivace protesta dello stesso Tesorierato, da cui esclusivamente dipen­dono le case di condanna .179)
176) Tre figli risultano nell'elenco del Ferrini del 10 febbraio 1837, citato.
177) Lettera del 21 gennaio 1837, a firma del Sostituto della Segreteria di Stato, F. Capaccini; n. di arrivo 6208 Alta Polizia , in AS Roma, Ministero e Direzione gene­rale di Polizia, protocollo riservato, b. 215, tit. 10, rubr. 7, anno 1837, fascicolo non nume­rato dal titolo a Esilio dallo Stato del condannato Gaetano Minelli .
178> AS Roma, Elenco generale degli esiliati , ecc. cit.
179) Lettera del Tesoriere generale, Antonio Tosti, al Direttore generale di Polizia, datata Roma, 9 febbraio 1837, in AS Roma, Tesorierato generale, Corrispondenza di mons.
A. Tosti, voi. 232, cit., n. 385.
Il Tesoriere generale era però perfettamente al corrente della decisione relativa al Mi­nelli, come risulta da altre lettere dello stesso mons. Tosti addirittura del 19 novembre 1836, n. 4165, al Rincontro camerale Bernardini in Roma e del 15 dicembre 1836, n. 4491, al Tenente Ispettore della Rocca di Spoleto, relative entrambe al rimpiazzo, quale capo-infermiere nell'ospedale della Rocca di Spoleto, del forzato Gaetano Minelli, di pro­fessione chirurgo, in proemio di partire per il Brasile per grazia sovrana (AS Roma, Teso­rierato generale, Corrispondenza di mons. A. Tosti, voi. 231, cit., ai numeri 4165 e 4491).