Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ROMANI BRASILE 1837
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1978
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159
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Detenuti politici romani in Brasile 159
quanto era rimasto a bordo, m Non riu8ci a per le m palle di cannone fuori calibro, che furono perciò reimbarcate sulla Madonna delle Grazie, provocando nuove proteste del Balsamo;** vendette invece gli arredi sacri, che avrebbe dovuto riportare a Roma.
Esaurita ogni risorsa, mentre la situazione dei Cialdi e dei coloni a lui affi, data poteva ormai dirsi tragica, venne in loro soccorso la generosità di alcuni Italiani residenti a Bahia, di tre dei quali abbiamo i nomi: il professor Majola, il dottor Persiani210) e soprattutto un anconetano di origine ligure, Carlo Ber-nardo Sanmicheli (o Sammicheli, o Sanmichele, o San Micheli, o San Miguel, seconda la grafia dei cognomi ancora non stabilizzata nell'Ottocento).
Con l'aiuto dei connazionali, il Cialdi riuscì a sistemare i coloni: uno in teatro come primo tenore con ricco stipendio (non sappiamo chi fosse; certamente, però, si trattò di una improvvisazione, perché fra gli emigranti nessuno risultava artista lirico), un altro come negoziante con una bottega ben fornita di merci, un altro ancora presso la direzione dei lavori pubblici, e cosi via.211) Tutto ciò avvenne ad opera del Sammicheli, che il Cialdi aveva avuto occasione di conoscere a Lisbona nel 1834, durante il ritorno dal suo precedente viaggio in Brasile.
Il Sammicheli era giunto a Bahia verso il 1829, quale capitano ed armatore di un brigantino, in società con un commerciante di Lisbona, e si era poi stabi-passata a bordo fino alla totale estinzione dell'avanzo delle proviste. In fede, Bahia, li 31 maggio 1837 .
La dichiarazione, che si trova in ASV, SS, robr. 251, b. 453, fase. 1, cit., è firmata dal a. capo distributore D. Della valle (Domenico Della Valle, emigrante volontario) e dai capi squadra Salvatore Bighini (deportato), Serafino Maroni (deportato), Giuseppe Erani (deportato), Domenico Bedeschi (deportato), Francesco Toschi (deportato), Giuseppe Dei (emigrante volontario), Luigi Morolli (deportato), Crispino Pianori (deportato), Salvatore Centolani (deportato), Niccola Chialastri (emigrante volontario), Persiano Boccanera (emigrante volontario): come risulta da questi nomi, i capisquadra erano stati scelti fra le due categorie di coloni, press'a poco in proporzione alla loro consistenza numerica.
Mancando, a Bahia, un'autorità consolare pontificia, le firme apposte in calce al documento furono autenticate dal locale Consolato austriaco, in data 23 giugno 1837. L'autentica, firantfp da F. C. Breisan, Console interino, fu apposta in lingua italiana e convalidata da tanto di timbro tondo con lo stemma austriaco e la dicitura Imp. Reg. Consolato Austriaco in Bahia , anch'essa in italiano, lingua ufficiale nei rapporti marittimo-consolari, tenuti dalle provincie marittime dell'Impero asburgico, tutte di lingua italiana (Veneto, Istria, Dalmazia).
208 ASV, SS, a Relazione succinta , cit.
2) Lettera del Balsamo al Cialdi, datata Bahia, 7 giugno 1837, nella quale si dichiara di non poter reimbarcare le palle da cannone usate come zavorra, in quanto il brigantino era stato già caricato a metà di merci per il viaggio di ritorno (ASV, SS, rubr. 251, b, 453, fase. 1, cit.).
2io> Sette anni più tardi, un dottor Persiani risultava risiedere a Rio de Janeiro: Qui in Rio-Janeiro vi è un tal Sig. Dr. Persiani, medico e bolognese... scriveva l'In-ternunzio mona. Campodonico (lettera n. 131 del 27 luglio 1844 al segretario di Stato, in ASV, SS, rubr. 251, b. 453, anni 1843-1850, fase. 3, ce Nunziatura del Brasile, 1842-44 ,
corretto su ce 1843-44 ).
Ivi si trovava ancora nel 1855 un dottor Persiani: in quell'anno il dott. Cesare Persiani, a dott. Luigi De Simoni ed altri costituirono una a Società di beneficienza italiana dalla quale l'Incaricato d'Affari napoletano, Ernesto Meroila, rifiutò la presidenza, temendone la natura politica.
2U> ASV, SS, Relazione succinta , cit.