Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ROMANI BRASILE 1837
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1978
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Detenufig politici romani in Brasile 161
eransi firmate , affermò il Tesoriere generale, mons. Antonio Tosti:) l'importo, pero, era identico a qnello indicato nel mandato di pagamento indirizzato all'arcivescovo di Bahia e rimasto senza esito per le vicende sopra descritte.
Il Cialdi presentò al Governo pontificio il conto dei suoi crediti per la spedizione dei deportati politici, ma il Tesoriere generale, mons. Tosti, affermò che i conti si riferivano ad un contratto fra Cialdi e Savi, e che pertanto il Governo non aveva alcun obbligo nei confronti del Cialdi217) (ciò che, per la verità, non sembra del tutto esatto). Tuttavia, lo stesso Tesoriere generale proponeva che il Cialdi fosse ugualmente rimborsato delle spese da lui sostenute per la spedizione, ma soltanto in linea di equità, e non di diritto. Per farlo, però, occorreva l'autorizzazione della segreteria di Stato.218)
7. A sua volta, il Governo pontifìcio si considerò creditore dell'Impero del Brasile delle spese sostenute per l'invio dei coloni a Bahia, non avendo ricevuto rimborso alcuno dalla Società di colonizzazione, né dal Savi o dal de Drummond, suo garante. Secondo i conti del Tesoriere il Savi risultava complessivamente debitore di se. 3.187,59, compresa la seconda spedizione, partita il 22 febbraio ed arenatasi nel Levante, quale differenza fra un dare di se. 6.375,18 ed un avere di se. 3.187,59. La somma avrebbe dovuto essere recuperata all'arrivo dei coloni a Bahia, dove lo spoletino era previsto che incassasse se. 4.900 e rimettesse l'importo del suo debito all'Incaricato d'Affari pontificio a Rio de Janeiro.mì
Secondo il Cialdi. invece, le spese della spedizione ammontavano a se. 8.900 ed il Governo pontificio era creditore di 5.187 scudi dal Savi quale agente della Società di colonizzazione, o dalla Legazione brasiliana in Roma quale garante.
216) Lettera del Tesoriere generale, mons. Antonio Tosti, al ministro del Re di Napoli, conte Ludolf, datata Roma, 21 giugno 1838, n. 1943, in AS Roma, Tesorierato generale, Corrispondenza di mons. A. Tosti, voi. 240, bimestre maggio-giugno 1838, n. 1943.
Nello stesso volume, al n. 1935, altra lettera del 21 giugno 1838 del Tosti al card. Pacca, che aveva raccomandato il Balsamo, di contenuto analogo: Nell'Udienza di sabato scorso Sua Santità si è degnata approvare la conciliazione trattata e conclusa con il suddetto Capitano, accordandogli la somma di se. 2.300 a saldo .
Cfr. anche la a Memoria per l'Udienza di Sua Santità del 19 giugno 1838, del Tesoriere generale Tosti, sul conto del Balsamo, ed il mandato dello stesso Tesoriere generale del 21 giugno, in virtù di rescritto Santissimo del 19 giugno, entrambi in ASV, SS, rubr. 251, b. 453, anni 1843-1850, fase. 1, Nunziatura del Brasile, 1837-1843 .
217) Lettera del Tesoriere generale al segretario di Stato del 25 novembre 1837, in AS Roma, Tesorierato generale, Corrispondenza di mons. A. Tosti, voi. 237, bimestre novembre-dicembre 1837, n. 3447.
2I8> Lettera del Tesoriere generale al segretario di Stato del 14 dicembre 1837, ivi, al n. 3643.
Nella stessa serie, voi. 240, del bimestre maggio-giugno 1838, cfr. altra lettera del Tesoriere generale al segretario di Stato, del 10 maggio 1838, n. 1483, sulla richiesta del Cialdi di essere rimborsato dall'Erario delle spese sostenute per la spedizione a Bahia, non essendo stato pagato né dal Savi né dal suo garante, il Ministro brasiliano a Roma, de
Drummond.
2,9> Cosi da un conto redatto dal Capo contabile dell'* Amministrazione quinta del Tesorierato generale, in ASV, SS, rubr. 251, b. 453, anni 1843-1850, fase. 1, Nunziatura del Brasile, 1837-1843 , lettera D, Conto generale della spesa incontrata per le spedi-foni all'estero dei detenuti e condannati politici eseguite li 9 e 22 febbraio 1837 .
220) ASV, SS, Relazione succinta , dt.
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