Rassegna storica del Risorgimento
ASCOLI PICENO STORIA 1849; ORSINI FELICE; REPUBBLICA ROMANA 184
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1978
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pagina
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177
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Felice Orsini in Ascoli Piceno 177
Da questa testimonianza non si pnò arguire se le prove sufficienti non erano state trovate per mancanza di giudici efficienti, ma certamente essa sta a rappresentare una nota di biasimo nei confronti del Governo repubblicano e dei suoi ministri, così inclini a concedere certe autorizzazioni e a tollerare ambigue situazioni amministrative, come se non fossero stati quelli tempi straor-dinari, di rivoluzione e di guerra. Dunque, tutto ci conferma una politica fiacca e confusa, buona solamente a favorire l'assenteismo dei pubblici poteri.28) In altre circostanze e per altri fatti, l'Orsini non aveva risparmiato aspre critiche al Governo, che gli appariva debole, inetto di fronte agli intrighi ed alle diso-nestà di molti. L'andamento della cosa pubblica non gli piaceva.29) Più tardi quasi con rimprovero scriverà: Quanto alle cose civili [...] finché potei ricevere le istruzioni del Governo le posi in esecuzione .
Orsini era responsabilmente ligio agli ordini che gli venivano da Roma, ina ciò non toglie che ci fossero momenti di tensione e di rapporti stridenti tra il commissario straordinario e il Governo, anche nelle cose militari. Una chiara prova di malinteso sta in una lettera, certamente di risposta a una precedente richiesta dell'Orsini, con la quale il Ministro di Guerra e Marina prometteva di mandare in Ascoli con tutta sollecitudine un ufficiale attivo ed energico , che in fondo alla stessa lettera, dalla penna di colui che aveva firmato per il Ministro , veniva indicato come il capitano BarbettL31) Ma questo ufficiale non giungerà mai in Ascoli.32* Sicché il Commissario, comandante delle truppe, ormai in Offida, avvalendosi dei suoi poteri, dapprima pregava il capitano Giovanni Sgariglia, 33> rimasto in Ascoli, di riordinare lì il battaglione nazionale mobilizzato,34* poi, senza tanti scrupoli, lo nominava Maggiore effettivo e comandante del battaglione stesso. Più tardi, in base a queste disposizioni, il facente funzioni di preside e di commissario straordi-
28) H Vecchi, spinto dalla preoccupante situazione ascolana, che conosceva molto da vicino, scriveva al padre in Ascoli: Oggi andrò dal Ministro di Giustizia per avvertirlo quali fangose anime ora ingombrano il tribunale ascolano, [...]. Le cabale ministeriali lavorano [...] Abbiamo colleglli dottrinari più che non si credeva. Cioè, abbiamo gianfrulloni che, digiuni di alcuna opinione, e tremanti a verghe, si fan dottrinari [...] H Ministero, il potere esecutivo, sono composti di uomini atti a perdere la Repubblica, non a giovarla. Snervati, ritementi, vacillanti su ogni provvida misura. Non vogliono persuadersi che 1 nostri sono tempi rivoluzionari [...] I tristi impiegati li tengono; o gli dichiarano in disponibilità e cosi seguitano a pagarli mensilmente , lettere, 7 e 23 febbraio 1849, in J. LA BOLINA [V. Vecchi], Le vicende della Repubblica Romana narrate dal Rappresentante del Popolo C. A. Vecchi, Firenze, 1911, pp. 19, 31.
2*> A. M. GinsALBERTi, Orsini minore cit, pp. 97-99.
* Lettera al Saffi cit.
3 Si veda doc. Vili in appendice. Doveva esaere quell'Eusebio Barbetti, patriota e cospiratore, che, appunto con Orsini, era stato arrestato il 1 maggio 1844, quindi processato e condannato dal tribunale della Sagra Consulta il 28 febbraio 1845. (Cfr. A. M. Gm-SAUJEitTi, Un nuovo documento su Felice Orsini, in Rassegna storica del Risorgimento, a. XIX (1932), fase. 3, pp. 827 sgg.). * ]
32) Di contro c in questo mentre scrìve il Ghisalberti , il Triumvirato gli mandava con grandi raccomandazioni il capitano Freddi, già ufficiale dei E*** ponti-nel e figlio del famigerato colonnello che aveva fatto arrestare l'Orsini nel 44 . (In Orsini minore cit., p. 133). ....
33) Era il fratello di Marco Sgariglia, gonfaloniere di Ascoli repubblicana. ) 3 giugno 1849, in A. M. GmsALBBRTr, Lettere cit., p. 72.
*9 4 giugno 1849, ivi, p. 73.
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