Rassegna storica del Risorgimento
ASCOLI PICENO STORIA 1849; ORSINI FELICE; REPUBBLICA ROMANA 184
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Bruno Ficcadenti
IX
19 giugno alle ore 11
della sera al Coramis.
Force
Commissario Illustre!
Qual sia stata la nostra agitazione ne' decorsi giorni nell'udire che eravate stato circondato dai così detti volontari; quanta la indignazione per l'infame ab* bandono delle truppe; e quanto il nostro cordoglio per non poter soccorrervi, e per esserci anzi impedito di avere con certezza le altre notizie, voi potete facilmente immaginarlo.
È stato universale il grido del contento allorché ricevuto contemporaneamente il presente V-tro foglio, e quello di codesto citt. Gonf.e abbiamo appreso, che faceste onorevolissima capitolazione con le armi Austriache a fondamenta della quale poneste la repressione del brigantaggio. Sia lode a Voi Onorevolissimo Commissario, che prima cura aveste di liberarci da un flagello, che se non colpiva direttamente questa nostra Città, troppo l'inaspriva. Ha desolato e proseguiva a minacciare la più parte della nostra provincia: Ve ne siano attribuiti i molti nostri ringraziamenti a nome pure di questo Municipio, e primo dell'ottimo Gonfaloniere, che tante cose le più bèlle, é le più obbliganti Vi esprime col mezzo mio. È per me stata una vera consolazione l'avere a compagno nel difficile regimento (sic) di questa provincia un così degno cittadino che nutrendo amor di patria ha sentito e sente profondamente quel molto che Egli le debba e come privato e come magistrato ed ha saputo non mancare alla dignità, all'onore ed al dover suo. E' sperava che penetrato voi delle particolari circostanze mie aveste voluto provvedere di abile reggitore la bisogna pubblica, siccome replicate volte ve ne pregai. Voi però mal calcolando, perdonate che nel ripeta, la pochezza dello ingegno, delle mie forze avete voluto presentarmi novello argomento della somma. bontà vostra inverso di me nello elegermi a rappresentante del vostro Governo nella dignitosa, incalzante protesta, di ogni giustificazione pienissima.
L'uom'onesto, l'onorato militare non poteva non doveva diversamente diportarsi sopra più dura, imponentissima la condizione sua, e voi ne avete dato solenne prova in quel nobile vostro scritto.
Mi sarà questo il consenso da voi medesimo o d'ordine vostro le ulteriori determinazioni, cui vorrete e potreste appigliarvi, e persuaso che non disgradirete di conoscere l'attuale nostra condizione, ve ne do rapido cenno.
La nostra città si è sempre conservata tranquilla e dignitosissima mercé le cure principalmente del lodev.mo Gonfaloniere. Udì pieno di rabbia che foste abbandonato dalle truppe, e se debbo dirla com'è mostrossi malcontento allorché udì che i carabinieri volevano tornare a questa città. Dovetti in bella maniera toglier di tale impegno e tanto più volentieri il feci in quanto mi venivano accennati gli inviti che avevano ricevuto dagli austriaci il che come potete immaginare non poteva essere ben udito: chi manca ai suoi doveri non può esser ben-visto neppure ai malvaggi, tranne il momento in che questi ne profittano. Ierisera però quel Municipio, il Segretario di pubblica sicurezza, il magg.e comandante le truppe civiche, quel Gov. e per isperial modo il Cap. Freddi me ne scrivevano tante