Rassegna storica del Risorgimento

BELGIO INVESTIMENTI IN ITALIA 1869-1890; ITALIA INVESTIMENTI BE
anno <1978>   pagina <197>
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Investimenti belfdin Italia 197
La Vieille Montagne era ormai padrona assoluta degli impianti che ave-vano permesso la sua prima introduzione in Sardegna, ma aveva compiuto, nel frattempo, molta strada. Doveva, per poter svolgere senza inciampi le sue atti-vita, assicurare la sua posizione giuridica in Italia. Il 24 giugno 1872 un R. De­creto riconosceva la personalità civile della Società in Italia.) Il 24 agosto se­guente con istromento a rogito del notaio Venturi, veniva dichiarato che il 7 del mese, il cav. Carlo Aragon, procuratore della Vieille Montagne, aveva esibito in un con gli statuti della stessa società il Decreto Reale del 24 giù-gno 1872... col quale la Società suddetta viene abilitata ad operare nel Regno. Scopo della Società è rescavazione, lavorazione e smercio del piombo e dello zinco . La sede italiana della Società veniva stabilita a Roma, Via del Corso, 101 e il capitale adibito alle attività italiane era di cinquecentomila lire.30)
Aggiungerò che il 14 agosto 1883, in esecuzione all'articolo 6 delle dispo­sizioni transitorie per il codice di commercio, lo statuto della Società veniva depositato alla cancelleria del tribunale di commercio.31)
La scoperta del ex-canonico Dony aveva dato in mezzo secolo frutti rigo­gliosi: molti di questi dovevano, fino al 1941, essere colti in Italia.
Il 4 aprile 1872, il notaio Dufour rogava Patto col quale la Società Petin e C. vendeva alla Vieille Montagne:
1) il permesso di ricerche per miniere di zinco e di piombo, chiamato Fossa Muccini e generalmente noto sotto il nome di S. Benedetto;
2) un altro permesso di ricerche per miniere di zinco e di piombo, chia­mato Pallas de is Luas, attualmente noto sotto il nome di Coremo.
A questi due permessi erano uniti i diritti di sfruttamento dei diversi ter­reni, una casa d'abitazione a Arcu Cruxi, un terreno, una strada conducente dalla miniera a Iglesias, più i lavori fatti nella miniera (gallerie, pozzi), case con mobilia, alloggi per operai, materiale per lo sfruttamento, forni, terre cala-minarie e piombifere. (Vorrei osservare, di sfuggita, che si tratta qui del primo acquisto massiccio di immobili non industriali: questa politica sarà portata molto avanti e non mi dilungherò su questo argomento che potrebbe costituire la materia di un altro lavoro).
La cessione era fatta al prezzo di 700.000 franchi, dei quali de Singay, man­datario de La Vieille Montagne, ne pagava immediatamente 400.000; i 300.000 rimanenti dovevano essere riscossi quale canone sul minerale, fissato a 10 fran­chi per tonnellata di calamuia calcinata esportata, e di 20 franchi di galena esportata, senza però che la somma prodotta da questi canoni potesse essere in­feriore a 50.000 franchi, il cessionario dovendo, in ogni caso, pagare annual­mente questa somma. 32)
I canoni pagati per i minerali, nei due contratti di cui ho parlato, erano fissati a 80 centesimi di lire per quintale metrico di piombo di prima qualità, 50 centesimi per la seconda qualità e 20 centesimi per la terza. Trattandosi di minerale di zinco il prezzo da pagare era di 2 lire per tonnellata.
L'anno si concludeva con una dichiarazione deWefiettivo compratore: de
> Cr 23 Dr 62 P 1. H decreto è pubblicato Bulk Gazzetta Ufficiale del 25 luglio. *> Id. Gazzetta Ufficiale del 27 agosto. Estratto di Società 24 at0}87 3 Cr 23 Dr 62 P 4. Bollettino ufficiale delle Società per azioni del 22 novembre 1888, pp. 21 Bgg. La sede sociale era trasferita Via Fontanella.
r>r n e i rv K Tir 13 P 8 (Noto alcune divergenze nei testi dovute
*) Due copie conformi Cr v ur io i o y
a sviste dello scrivano).