Rassegna storica del Risorgimento
BELGIO INVESTIMENTI IN ITALIA 1869-1890; ITALIA INVESTIMENTI BE
anno
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1978
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pagina
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198
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X98 Robert Van Nuffel
Singay dichiarava che racquieto era fatto per conto di Charles Marie Pois, di-inorante in Londra, che aveva versato le 400.000 lire.
Due giorni dopo, lo stesso notaio Dufour rogava un nuovo atto di società in partecipazione tra Puis e la Vieille Montagne: lo sfruttamento dei permessi di San Benedetto e Coremo era affidato esclusivamente alla società belga. H con-tratto era valido per tutta la durata dello sfruttamento proficuo delle miniere e la Vieille Montagne non era tenuta a continuare l'esercizio del suo diritto quando lo sfruttamento avesse cessato di produrre utili (art. 4). Puis s'impegnava (art. 5) per se stesso o per ogni persona o società che egli sostituisse nei suoi diritti > ad aprire alla società un credito di 250.000 franchi pour subvenir aux frais de premier établissement . Venivano fissate, negli articoli successivi, le modalità contabili dell'accordo, disposizioni tecniche sulle quali non mi pare utile soffermarmi.33)
H 22 luglio 1872, Puis vendette tutti i suoi diritti a Charles Joachim Le-fevre, il quale aveva pagato, a nome del Puis stesso, i 400.000 franchi versati alla Société civile Pétin et C. Sorse tutta una questione, che condusse perfino ad un processo che non importa rievocare in questa sede. Basta, credo, rilevare la conclusione finale della lite. Con scrittura privata del 14 agosto 1877, conclusa tra Puis, Lefevre et Sincay, si constatava che la Société de la Vieille Montagne aveva sborsato, i prodotti dello sfruttamento dedotti, somme molto più importanti di quelle anticipate da Lefevre; che, inoltre, aveva saldato per conto del detto Lefevre, 250.000 lire sulla porzione non liquidata il 4 aprile 1872. Questo riduceva, quindi, il credito della Società Pétin a 50.000 franchi. Per liberarsi dei suoi impegni specie di quelli non mantenuti in Spagna Lefevre prò-metteva di rimborsare alla Vieille Montagne i 150.000 franchi da questa pagati per suo conto alla Società Pétin, il 31 ottobre 1877 e vendeva, cedeva e tra* sportava tutti i diritti mobiliari e immobiliari da lui posseduti in San Benedetto e Coremo . 34> L'ente belga diventava così proprietario esclusivo di due miniere che nel futuro dovevano prendere il secondo posto nella sua produzione italiana.355 (Si vedano, a questo proposito le appendici).
Il 9 ottobre 1873, un R. Decreto trasformava i permessi di ricerca di Sa Duchessa e Cea Spreni in concessioni.36) Questa decisione dava alla Vieille Montagne e alla consocia Società civile d'Iglesias la miniera più produttiva di tutto il gruppo sardo.
D 12 maggio 1875, nuovo acquisto: Garnier cede al procuratore della società belga la pratica in corso di concessione, nonché l'abitato di Carloforte, il terreno marittimo, tutti beni mobili ed immobili del luogo per mille lire .
Il 19 aprile 1888, il punto minerario di Monte Cani veniva dichiarato mi-
- Copia conforme. Cr 5 Dr 13 P 10. 345 Copia dattilografata. Cr 5 Dr 13 P 14. j Osservo che in un atto privato del 5 aprile 1872, Puis aveva venduto alla Vieille Montagne la totalità dei minerali di provenienza da S. Benedetto e Coremo; il diritto di sfruttare il contratto firmato il 4 aprile, davanti al notaio Pitaux (contratto che concedeva i permessi di S. Benedetto e Coremo tutti gli altri minerali di cui ttì perebbe ottenere lo sfruttamento. Queste merci dovevano essere consegnate franco stazione di Viviez (Cr 5 Dr 13 P
W Cr 5 Dr 11 P 10. ' Rogito del notaio Delwrnnrdis n Carloforte. Cr 92 Dr 143 p,