Rassegna storica del Risorgimento

QUARANTOTTI GIOVANNI
anno <1978>   pagina <205>
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AMICI SCOMPARSI
GIOVANNI QUARANTOTTI
II 13 novembre 1977 si è serenamente spento all'Ospedale civile di Venezia il prof. Giovanni Quarantotti, eminente figura di letterato, storico e patriota istriano. Era nato nel lontano 1881 a Rovigno, da antica famiglia ascritta al Con-giglio dei nobili, figlio d'un magistrato, Luigi, il quale sotto l'Austria aveva per­corso una difficile carriera fra accuse e sospetti di troppo fervida italianità.
Frequentò le scuole primarie ad Albona e gli studi medi al Ginnasio di Ca-podistria, dove si distinse assai presto per vivacità d'ingegno e versatilità nel comporre in versi e in prosa. Già nel 1901 comparvero i suoi Tentativi poi i classici sonetti di Musiche e fantasmi e nel 1903 quelli d'intonazione storico-pa­triottica dedicati aJTHistria. Nello stesso anno, mentre frequentava a Graz i corsi della facoltà filosofica (vi insegnava allora storia moderna lo Zwiedereck-Sii-denhorst), incominciò con A. Forti e B. Ziliotto l'attività politica, con la fonda­zione dell'* Innominata , la prima società di studenti italiani della Venezia Giu­lia, così chiamata per protesta contro le proibizioni governative. Sul bollettino della società, che il Quarantotti pure presiedette, comparvero suoi versi e prose, ma dopo i fatti di Innsbruck e la partecipazione al Congresso studentesco di Udine, il sodalizio venne sciolto d'autorità. Intanto erano comparsi a Capodistria i primi fascicoli, modesti e dignitosi, delle Pagine Istriane, bella e importante rivista destinata a suscitare nuovo interesse per gli studi patri e diffondere la conoscenza della vita passata e presente della cultura. In essa il Quarantotti pro­fuse una serie molto apprezzata di articoli e di studi d'argomento storico-letterario per parecchi anni. Nel contempo egli conduceva attività politica vivace su La Fiamma (1911-12) di Pola, giornale della democrazia nazionale diretto da A. De Berti e A. Pesante; sotto vari pseudonimi, in quanto era insegnante statale, egli denunciava il moderatismo dei liberali e sosteneva in prosa e con versi satirici il programma radicalmente irredentistico e di rinnovamento sociale del giovane partito.
Allo scoppio della guerra mondiale, il Quarantotti, professore all'Accademia di Commercio di Trieste, venne arrestato, chiuso nel carcere militare di Sesana e poi internato quale sospetto politico nel campo di Radkersburg. Qui ebbe modo di legarsi ad altri compromessi politici e di meditare le Rime dell'attesa e della passione istriana che uscirono a Capodistria subito dopo la Redenzione, quando egli potè ritornarvi e presiedere di li a poco il glorioso Ginnasio-Liceo.
Dopo alcuni lavori celebrativi composti nell'entusiasmo della liberazione su Gian Rinaldo Carli, Carlo Corabi, Nazario Sauro e sulla scuola di Capodistria, gli studi del Quarantotti ripresero col rigore più scientifico intorno alle figure, gli episodi e la letteratura del Risorgimento in Istria. Si aprivano allora ai ri­cercatori gli archivi locali e centrali, diventavano accessibili raccolte private fino allora celate con cura: così il Nostro potè svolgere ampie indagini d'archivio a Trieste e a Vienna, raccogliere i carteggi del Combi e del Madonizza, illuminare la figura del Kandler, seguire le vicende de La Favilla e della Costituente austriaca del 1848-49, completare le monografie sul De Franceschi, il Luciani, il Cadolmo, U D'Andri, il Picciola e il cognato Cambini raccolte in Figure del Risorgimento in Istria (1930) e Uomini e fatti del patriottismo istriano (1934) e compilare la