Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECA UNIVESRITARIA DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI
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1978
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214
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214
Emilio Costa
[Torino, 25 marzo 1848], >
Car.mo amico.
Nell'urgenza degb avvenimenti che c'incalzano, e la necessità di vincere ì dubbiosi ed i tepidi, mi è mancato il tempo di rispondere alla cara vostra. II proclama al Lom. bardi è lo scandalo di tutti i vecchi diplomatici piemontesi; ne assumo tutto il carico, e mi chiamano Ledru-Rollin. . . , .
Appena il grosso dell'esercito sia entrato in Lombardia, il Ke lo capitanerà m per-sona. Ivi voi potreste riuscire di grande utilità. Vi prego nel modo che crederete più vantaggioso d'adoperarvi. Noi abbiamo gettato il guanto all'Austria; tocca ora all'Italia e singolarmente al nostro paese il sostenerci. Malgrado la responsabilità immensa che ho assunto, son contento, e mi glorio di quanto ho fatto. Senza la decisione del Re si cadeva nell'assoluta anarchia, gran pericolo correva la causa italiana; la Casa di Savoja poi era irrevocabilmente perduta.
Conoscerete le notizie di Lombardia: fino all'Adige la nostra sarà una marcia trionfale. Anche a Venezia, Padova a barricate . Manin e Tommaseo liberati dal popolo. Dio è con noi. Datemi vostre notizie e credetemi vostro aff.mo amico
Vincenzo Ricci
A tergo: AMlLmo Sig. Sig. Pjone Col.mo II Signor Marchese James30) Balbi Pioverà. Genova.
Gaetano Pareto, fratello del ministro degli Esteri, era stato nominato rappresentante del governo piemontese presso il governo provvisorio di Milano. Egli aveva l'incarico di sondare quali fossero le intenzioni di tale governo, usando la massima prudenza, ed era suo specifico dovere trasmettere sollecita' mente tutte le notizie riguardanti l'armata austriaca e le eventuali insurrezioni nelle province lombarde. Egli seppe lavorare con accortezza e il suo contributo fu importante nella prospettiva della fusione lombardo-piemontese. Figurano in questo fondo archivistico cinque lettere autografe del Pareto scritte da Milano, delle quali quattro indirizzate al Balbi Pioverà, che, col grado di generale comandante della milizia comunale di Genova, si trovava al quartier generale presso il re Carlo Alberto (aprile 1848; 11, 12, 14 aprile 1848) ed una a Ferdinando Pio Rosellini (7 aprile 1848). Sono cinque documenti di interesse notevole, che saranno pubblicati nel carteggio politico di Lorenzo Pareto da me curato, nel quale sono raccolte altre centoventi lettere dello stesso mittente.
Ferdinando Pio Rosellini era giunto a Milano con Giorgio Doria e con gli altri genovesi, che erano partiti per la Lombardia all'annuncio delle prime notizie dell'insurrezione. Era stretto collaboratore di Gaetano Pareto che gli aveva conferito incarichi speciali presso il quartier generale piemontese. Il 17 aprile, da Milano, scriveva al Balbi Pioverà:
Vi ringrazio infinitamente della vostra lettera: essa contiene molte particolarità di non poco interesse; ne saranno cavati racconti molto drammatici, dei quali abbiamo non poco bisogno per operare efficacemente sull'animo degli addormentati.31) Il peggio si è che molti fanno le viste di dormire, e verso costoro non si sa che rimedj tentare!
Saprete delle cose di Genova; si parla là di un indirizzo che vorrebbero mandare all'esercito per consigliarlo niente meno che a retrocedere: tanto sono infuriati per le poco cordiali accoglienze che i nostri hanno ricevuto, mn bisogna persuaderli a mode-
*> Senza data. Data del timbro postale di partenza.
* Era chiamato James per distinguerlo da un altro Giacomo Balbi.
3 Il Rosellini doveva occuparsi della redazione à un giornale filopiemontese.