Rassegna storica del Risorgimento

BIBLIOTECA UNIVESRITARIA DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI
anno <1978>   pagina <215>
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Le carte di Francesco Balbi Settaria 215
r, n f 5L ZT 'T? "? * T*** e *o di esaltare il sentimento detta fratellanza Ad ogni modo nu pxaee di vedere che in Genova il repubblicanismo non fa forhina ux questo momento: la vostra eittà potrà aver gran peso nella bilancia.
Saprete anche che F.goh, che era là console di Lombardia e faceva pagare per i passaporti, gh hanno fatto lo chanvari sotto le finestre, un po' in odio della persona, un pò m odio della cosa. U fatto e ch'egli, spaventato, si è dimesso dalle sue funzioni: e quel che ce di più curioso si e che ha dato la sua demissione dalla finestra. Ieri era in Milano. M>
Qufl, nt. DUOVO: A asPttano con impazienza le notizie di Peschiera. Lo spirito pubblico e difficile a bene indovinarsi: ondeggia tra i due opposti partiti: chi la vincerà? Poi Milano non e la Lombardia e sullo spirito delle provincie siamo anche di più allo scuro.
H 3 luglio 1848 il Balbi Pioverà, che era tornato a Genova per riorganiz­zare la guardia nazionale, scriveva al Ricci esprimendogli le difficoltà oggettive del suo compito e sottoponendogli un suo progetto in ordine alla ristrutturazione delle armi speciali della stessa milizia.34' L'amico gli rispondeva da Torino (la lettera è senza data) esternandogli tutta l'amarezza che gli recava l'esperienza del governo in quel momento denso di difficoltà. La fatica ch'io faccio da quat­tro mesi è tale dichiarava il ministro che non potrei proseguirla. Quindi non tralascio di afferrare un incidente parlamentare per sbrigarmi "da un ufficio troppo penoso .
L'attività del Pioverà, dal luglio all'agosto del 1848, al comando della guar­dia nazionale genovese è conosciuta e sono state pubblicate alcune sue lettere al Castagnette, al Ricci, a Lorenzo Pareto, a Pier Dionigi Pinelli, a Giacomo Plezza e ad altri355 che documentano compiutamente ratte le difficoltà da lui incontrate fino a quel drammatico 1 settembre 1848, quando, in seguito all'inci­dente dell'espulsione di Filippo De Boni da Genova e alla sua ormai irreparabile impopolarità, fu costretto a dimettersi dalla sua carica.
Vincenzo Ricci, che con la formazione del ministero Casati era passato alle Finanze, si congedava dal Balbi Pioverà, col quale era stato in assiduo carteggio in ordine ai complessi problemi dell'organizzazione della guardia nazionale di Genova.
[Torino], 3 agosto 1848
Preg.mo amico.
Conoscerete il mio passaggio al ministero di Finanze, sacrificio a cui ho resistito lungamente ma a cui ho dovuto poi prestarmi perché non potea altrimenti formarsi un ministero, ed è meglio ve ne sia un mediocre che nessuno.
A me non appartiene più occuparmi della guardia nazionale ma ho lasciato aU In­terno le istruzioni per autorizzarvi a creare una commissione con rutti i necessari poteri per organizzare la nostra guardia con facoltà straordinarie e senza i vincoli della attuale
legge imperfettissima.
In Lombardia l'armamento in massa sarà ottimo come mezzo di resistenza e come mezzo morale per intimorire l'esercito tedesco. Ma fra noi conviene limitarsi alla mobiliz-
*> La fredda accoglienza dell'esercito piemontese da parte deiUeUe ad interpretarla i genovesi, diede luogo a non poche preoccupaziom. Se ne parla anche nelle lettere di Gaetano Pareto al fratello Lorenzo, ministro degli Estori a Tara.
m Si tratta del marchese Carlo Pigoli. Per l'episodio riferito efr. EMANUELE CELE-
SIA, Diario cit., p. 26. . ' ., . r7<> ejwà
30 Cfr. BIANCA MONTALE, Giacomo Balbi Pioverà et., pp. 572-57d. 3S) Cfr, BIANCA MONTALE, Giacomo Balbi Pioverà cit.