Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECA UNIVESRITARIA DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI
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1978
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221
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Libri e periodici 221
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e, e lanio meno suscettibile di condanne aprioristiche.
FRANCESCA SOFIA
ETTORE ANCHIEBI, Il sistema diplomatico europeo: 1814-1939; Milano, Franco Anaeli Edi-tore, 1977, in 8, pp. 331. L. 8.000.
Un sistema a base giuridica del quale sono con lucidità indicati gli aspetti diplomatici di rilievo : questa è la prospettiva istituzionale e metodologica alla quale nella presentazione Ennio Di Nolfo richiama questa raccolta di studi dell'illustre maestro dell'Ateneo padovano, messa insieme in occasione del suo ottantesimo compleanno.
Difficilmente si potrebbe sintetizzare meglio l'opera di uno studioso al centro dei cui interessi è stata la questione forse più cospicua di diritto internazionale nella storia moderna, quella degli Stretti, ma non già sotto il mero profilo dottrinario bensì alla luce di una delle spinte storiche a sua volta più complessa e vitale degli ultimi due secoli, quella della Russia in direzione del Mediterraneo, una ricerca di spazio vitale e magari di espansione imperialistica che collega attraverso un filo rosso Caterina a Stalin.
E questo tipo d'interessi si ribadisce vivissimo in questa raccolta di saggi, che si apre con l'elaborazione del concerto di Vienna e finisce col definitivo tramonto di questo sistema europocentrico sotto l'urto hitleriano di cui in poche pagine come in quelle pacate e contenute dell'À. può apprezzarsi meglio l'irredimibile ed irrefrenabile ispirazione demoniaca, qualche cosa, cioè, che proprio nella negazione del diritto rinveniva ad un tempo il suo presupposto ed il suo obiettivo più radicale.
Al centro di quest'arco cronologico, inevitabilmente, Bismarck, esaminato alle prese con un problema come quello egiziano che, privo di diretti agganci col mondo consueto della politica estera germanica, si presta, però, mirabilmente ad essere inserito in un gioco di pressioni e di transazioni il cui fine ultimo, tenacissimo, rimane sempre, con straordinaria coerenza, quello dell'isolamento della Francia.
Larghissimi sfondi culturali e sociali, dunque, in queste ricostruzioni tecnicamente quanto mai accurate e pregevoli dell'A., sfondi rispetto ai quali quello della diplomazia rimane non più che uno strumento, un approccio, in mezzo a suggestioni di diversissima altra natura, per tentare d'intendere e padroneggiare un mondo che si trasforma, quello della Restaurazione* ad esempio, il cui concetto, ricorda opportunamente l'A. <c non poteva essere un principio generale di sicura applicazione, ma solo un'idea approssimativa, attuabile, specie nell'ordine internazionale, solo entro certi limiti .
E che si tratti di limiti più che considerevoli è confermato dall'A. dopo un paio di pagine appena, in modo indiretto, ma con sicura penetrazione, allorché reputa ispirata e tempestiva la decisione di Alessandro (pur da lui tutt'altro che amato, e proprio per quel suo sovversivismo reazionario che lo rende un protagonista caratteristico della temperie romantica) di a proseguire senza indugio la guerra liberatrice oltre le riconquistate frontiere del suo impero , liberazione dell'Europa, quindi, dopo quella della Russia, guerra di popolo che diventa guerra di nazionalità, i Russi a Parigi, eventi formidabili rispetto ai quali parlare di restaurazione nel senso letterale del termine apparirebbe poco men che patetico.
Ed ecco ancora l'ideologia che soverchia sul freddo calcolo diplomatico, Napoleone che respinge le proposte di Chatfflon perché le antiche frontiere rievocavano fatalmente l'antica dinastia , il primo articolo segreto del trattato di pace con la Francia aull'attribu-acne dei territori rimasti senza sovrano finemente visto, al di là della passionalità patriottica francese, come una garanzia contro gli abusi che le potenze vittoriose avrebbero potuto altrimenti commettere, e viceversa il rigore dello storico che tempera lo slancio dell ideo-Iago, come quando l'A. dissetate dal Ferrerò quanto al vedere in Talleyrand lo spirito eostruttivo... un precursore dei grandi sistemi di organizzazione internazionale del no-
tre secolo. , ,, ,,
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