Rassegna storica del Risorgimento
BIBLIOTECA UNIVESRITARIA DI GENOVA FONDI ARCHIVISTICI
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1978
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Libri e periodici
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ANGELO TAMBOBBA, Esuli russi in Italia dal 1905 al 1917; Bari, Laterza 1977 in 8 pp. 272. L. 6.500. [ j
Lo studio di Angelo Tamborra viene a completare le notizie che ci sono state fornite da più di ventanni da Franco Venturi su alcuni degli esuli e ci danno un quadro dell'evoluzione politica di socialisti rivoluzionari, terroristi anarchici e menscevici soprattutto, che il gruppo italiano di Capri e quelli di Liguria si distiguono dall'emigrazione bolscevica che ai raccoglie attorno a Lenin per le sue tendenze evoluzioniste e gradualiste. Tuttavia alcuni fra i maggiori esuli in Italia a cominciare da Massimo Gorkij finiranno per aderire al regime bolscevico meritevole di aver saputo far leva sul pacifismo delle masse perseguendo il fine della pace con i Germanici, pace che permise l'attuarsi della rivoluzione* menscevici e socialisti rivoluzionari invece che avrebbero voluto la prosecuzione della guerra avrebbero attirato sulla Russia insorta la rappresaglia tedesca che avrebbe soffocato sul nascere la rivoluzione. Gli stessi socialisti italiani da Serrati a Morgari lo riconobbero inneggiando a Lenin e alla sua dittatura che costò purtroppo gravi perdite nelle file dei rivoluzionari e dei menscevici, che fino al 1917 avevano trovato ospitalità alle loro idee sulle colonne deìTAvantil e nei circoli socialisti italiani fin dal 1905 e in particolare, com'era accaduto a Gorkij, tra i socialisti napoletani. A Milano invece essi trovano in Claudio Treves e nel Tempo certamente ispirati anche dalla Kuliscioff un valido appoggio alle loro idee, contributi di denaro e lavoro. Sulla Riviera Ligure intraprendenti medici come la Salmanov o la Bograd aprirono perfino delle cliniche specializzate per lo più nella cura del e mal sottile . Gli esuli ricambiano le attenzioni e le cure ricevute dagli Italiani in varie occasioni, ma soprattutto quando il terremoto devasta Messina: anche qui troviamo Massimo Gorkij in prima linea. A Roma nel 1913 terranno perfino un congresso di cui si farà eco tutta la stampa e non solo quella socialista. Amici influenti li proteggono, da Umberto Zanetti Bianco a Filippo Turati, artisti e letterati, da Giovanni Cena a Sibilla Aleramo. Alla storia dell'arte italiana dedicherà i suoi studi l'esule Lunaéarskij, un uomo di cultura eclettica che collaborò all'iniziativa della scuola di partito di Capri dove nel 1908 e nel 1910 anche Lenin fu ospite di Gorkij; la scuola aprì i suoi battenti non solo nell'eccentrica Capri ma anche nella dotta Bologna con l'appoggio deU'amministrazione socialista ed ebbe tra i suoi allievi anche leninisti degli Urali che nel 1910 avevano creato tra l'altro un gruppo di espropriazione colà. Anche Mussolini simpatizzava per Lenin, ma l'interventismo e la fuga di Lenin nel famoso vagone piombato dello stato maggiore tedesco raffreddano il suo entusiasmo. Ananin e Plechanov trovano invece consenso nell'ambiente della Crìtica Sociale* nel 1910 Plechanov parteciperà al congresso socialista italiano mentre la Balabanoff svUTAvantil scriverà che i rivoluzionari non sono stati mai insensibili alle riforme. Antirevisionisti dunque, alieni dalla violenza, ma non dall'uso della forza, per lo più neutralisti al momento del conflitto del 1914-18, che di parteggiare per gli imperi centrali in odio allo Zarismo non se la sentivano dato il carattere autoritario degli avversari della Russia, né tanto meno di schierarsi per lo Zar e i suoi alleati dopo tante perse-cuziom e polemiche nei confronti del regime zarista e dei governi borghesi . Piuttosto come l'esule russo OsorgJn che durante le guerre balcaniche del 1912 seguendo la ferrovia Antivarf-Vu- Pazar costruita da Volpi con il sostegno della Banca Commerciale Itahana ma raggiunto Cettigne, Belgrado e Zagabria, si trattava di solidarizzare con la causa del-
Indipendenza nazionale jugoslava. ..
Lo studio termina con l'affermarsi del regime bolscevico e la rassegna di quelle vi-cende che avranno il loro esito diplomatico con il riconoscimento da parte ital.ana del nuovo governo sovietico analizzate recentemente da Renato Serra in NitU e la Russia (Bari, mi.
MASCELLA DEAMBBOSIS