Rassegna storica del Risorgimento
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Libri e periodici
materia, ha voluto rendere possibili nuovi spunti per un ulteriore approfondimento di un tema, quello del meridione d'Italia, sul quale, come ben sappiamo, da molti decenni si stanno impegnando, anche strafacendo, studiosi di svariatissime discipline.
Tra le 50 comunicazioni attinenti al tema e fra quelle ce libere abbiamo letto con accentuato interesse tutte quelle comprese nell'ambito cronologico della nostra rivista. Diciamo subito il nostro rincrescimento per la mancata pubblicazione di due relazioni non pervenute, il cui titolo ha suscitato una viva curiosità, destinata a rimanere purtroppo insoddisfatta. Quante notizie e quanti dati sulla situazione sociale, vista nei connotati più pratici e concreti, avremmo potuto trarre dalla comunicazione del prof. Angelo Capparoni (Evoluzione dell'assistenza sanitaria nel Regno delle due Sicilie. Le prime mutue) e da quella del prof. Cesare Menini (Le condizioni igienico-sanùarie degli Ospedali di Napoli nel 1863 dalle relazioni del II Congresso dell'Associazione Medica Italiana)?
Per merito principale di Adalberto Pazzini, la cui commemorazione, come impronta nobilitante, apre il poderoso volume degli Atti, gli studi di storia della medicina hanno raggiunto in Italia livelli e toni abbondanti e vivi. Nonostante la rilevanza più quantitativa che qualitativa degli studi eruditi e filologici e della pubblicistica soprattutto aneddotica e letteraria, è vero che sin dal secolo scorso nelle facoltà mediche sono stati riconosciuti, fino all'obbligatorietà, corsi di storia sanitaria e che la medicina ha suscitato e suscita ancora oggi interessi storici senza eguali nel campo delle scienze, ove si eccettui forse la matematica. Ormai i nomi ed i meriti dei più illustri clinici e chirurghi e dei più profondi ricercatori, sia del Settecento, sia dell'Ottocento, sono stati esaminati nella più esauriente completezza dei loro profili e delle loro esperienze. L'Italia, dietro gli insegnamenti di G. B. Morgagni, di L. Spallanzani, di F. Fontana e di A. Scarpa, nei primi anni del XIX secolo, poteva vantare la più favorevole e nobile base per un fiorente sviluppo del pensiero medico. Le premesse non furono mantenute dal momento che gli avvenimenti politici di quegli anni bloccarono sino quasi al soffocamento gli studi. A dispetto di questa situazione, la scuola lombarda (milanese e pavese), quella bolognese e la scuola napoletana, erede più diretta della tradizione salernitana, si scontrarono sostenendo tesi opposte e inconciliabili, quali quelle del brownismo, della nuova dottrina italica e del neoippocratismo. Fu proprio quest'ultima concezione, battezzata con il nome del celebre medico greco, che fu anche il primo storico della materia, a far segnare una certa prevalenza conservata nei successivi decenni.
A Napoli insegnarono con enorme profitto due egregi maestri, Mariano Semmola e Salvatore Tommasi: grazie a loro la clinica medica partenopea mantenne ed ampliò il credito, guadagnato meritatamente in lunghi secoli. La prima relazione degli Atti (L. STBOPPIANA, La nuova medicina ottocentesca al vaglio della scuola medica napoletana) è opportunamente una relazione d'assieme e tende a riassumere proprio il complesso degli indirizzi del Semmola e del Tommasi, per larga parte fonte e ragione della evoluzione della medicina.
Tra le altre relazioni, sempre nell'ambito del periodo di nostro interesse e dalla nostra visuale storico-politica, vanno tenute in evidenza per il loro argomento e il positivo taglio informativo II giornalismo medico a Napoli ed in Terra di Lavoro nell'Ottocento, dovuta ad ANNA SOLARI, che nella sua brevità esamina il rilevante tono raggiunto dal giornalismo scientìfico, La costruzione e la legislazione della Real Casa dei matti in Palermo sotto l'illuminato governo borbonico, nella quale l'autore, MARIO PETROCCHI, riferisce sulla costruzione dell'ospedale psichiatrico, impostato in forme eccezionalmente moderne, ed infine Vita civile e esercizio della medicina nelle province settentrionali del Regno di Napoli nella prima metà dell'Ottocento di MARIO SANTORO.
Anche se suscita riserve per il titolo esageratamente lungo rispetto al materiale documentario recato, segnaliamo la comunicazione a a tema libero , redatta da CARMINE CIM-MINO, Condizioni igieni-co-sanitarie, livelli di vita e alimentazione della popolazione di Terra di Lavoro nell'età del Risorgimento.
Nel fare una constatazione conclusiva, non vorremmo apparire guidati da severo rigore professionale, eppure non possiamo fare a meno di rammaricarci per l'eccessivo numero di errori tipografie!, che sminuiscono, almeno formalmente, un volume per tanti versi autentico documento di scienza e lusinghiera fonte per gli storici politici.
VINCENZO PACIFICI