Rassegna storica del Risorgimento

anno <1978>   pagina <453>
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questi istituti. Più nuovo è scoprire come nella seconda metà dell'800 nella pianura emi­liana, ben coltivata e ben collegata, esistessero ancora delle comunanze, sia pure insignifi­canti rispetto alla superficie totale di terra coltivata. Ma il Cencelli Perii (p. 193) nota come lo spirito originario s'andasse attenuando, per il reddito sempre più ridotto e l'impos­sibilità di radicali innovazioni tecniche. Conclude il volume una sintesi di Ghino Valenti del 1892 sulle proprietà collettive; altra sintesi, ma alla luce di studi moderni, tracciano i curatori nella introduzione a quest'opera, che ha il titolo forse eccessivamente categorico di Un'Italia sconosciuta .
FLORIANO BOCCINI
PAOLO SORCINELLI, Regimi alimentari, condizioni igieniche, epidemie nelle Marche del' VBQ0 Urbino, Argalia Editore, 1977, in 8, pp. 149. L. 3.000.
Passando a descrivere le condizioni sanitarie dei contadini marchigiani, l'estensore della relazione dell'Inchiesta agraria, diretta dal senatore Stefano Jacini, osservava: La costituzione fisica apparisce buona, ponendola in relazione ai disagi gravissimi propri della vita del contadino; alle dure fatiche a cui si sottopongono fin dall'infanzia i campagnoli d'ambo i sessi e le donne specialmente, tenuto conto della fibra più debole; alle abitazioni anguste e mal custodite; alla poco nutritiva e talvolta scarsa alimentazione . *) Non sfug­giva al relatore la situazione oggettivamente dimoile, anche dal punto di vista igienico-sanitario, delle campagne; anzi, ne individuava alcuni dei motivi di fondo. E se non si può dire che emergesse dalle sue pagine un quadro sufficientemente realistico, restando egli ancorato alla linea risultata prevalente nella conduzione dell'Inchiesta, la quale mirava a far passare in secondo piano la questione sociale delle campagne, permane il fatto che ve­niva in tal modo avviato un dibattito, che è stato lasciato poi cadere fatta eccezione per voci sporadiche, seppure autorevoli nei decenni successivi. Solo da qualche tempo, studiosi intenti a recuperare l'identità specifica delle Marche hanno preso a riportare alla luce un ricco materiale documentario rimasto a lungo inesplorato nei fondi degli archivi, siano essi pubblici o privati. Grazie a loro, è possibile, alfine, cominciare a far giustizia di tutta una congerie di compilazioni, ora esclusivamente cronachistiche, ora cresciute asfit­tiche negli orticelli asettici dell'erudizione a dimensione companilistica.
Lo spaccato, che ci offre il Sorcinelli, della società rurale ed urbana delle Marche nel secolo scorso, insiste su tre elementi fondamentali: l'alimentazione, l'abitazione e le condizioni igieniche, la morbilità e la mortalità. Il raggio d'interesse è incentrato sulle due province settentrionali, non escluso l'Eugubino, che fino al 1860 faceva parte della dele­gazione di Pesaro e Urbino e con qualche riferimento al Maceratese, al Fermano, all'Asco­lano. Per quanto sia pieno di pericoli operare generalizzazioni, soprattutto quando ci si trova di fronte ad una regione dai caratteri estremamente compositi, è possibile tuttavia ritenere che il test abbia una sua validità di fondo in rapporto a tutte le Marche. I temi affrontati sono chiaramente interdipendenti, come ogni singolo aspetto interagisce nella realtà socio-istituzionale dell'epoca. Scrive opportunamente l'A., in relazione alle epidemie di co­lera del 1836 e del 1855, che il fenomeno [...], in generale, non interessa le plebi rurali ed urbane soltanto nel rapporto soggettivo di uomini singoli di fronte al male e alla morte, ma ne costituisce un condizionamento strutturale e culturale, in quanto frena le attività di sussistenza e implica maggiorazioni fiscali senza che queste ultime comportino sul lungo e medio periodo modificazioni sociali attraverso le istituzioni ed i poteri che in tale direzione agiscono (pp. 38-39).
Il lavoro, sorretto da puntuali riferimenti, è frutto di accurate ricerche, che spe­riamo si concretizzeranno in altri contributi. Il taglio metodologico si rifa alla lezione delle Annales. filtrata attraverso l'esperienza del centro di aggregazione anconitano, che ha avuto in A. Caracciolo l'ispiratore ed il catalizzatore. Tali basi permettono all'A. di non lasciarsi fuorviare dal sentimento, dall'ingenuità paternalistica, dalle istanze socjal-positivìstiche dei
l) jltti della Giunta per la Inchiesta Agraria e sulle condizioni della classe agricola, voi. XI, t. II, Roma, 1884, p. 609.