Rassegna storica del Risorgimento
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1978
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Libri e periodici
medici dei poveri o dalle penose considerazioni silenziosamente registrate nei libri parrocchiali [...] da qualche curato (p. 11), pericoli che, osserva S. Anselmi nella Prefazione, rischiano di accompagnarsi a questo genere di produzioni. Qui, in realtà, l'indubbia partecipazione umana non limita la scientificità della ricerca; stimola, piuttosto, uno scandaglio più approfondito ed un'analisi più ampia.
Un'appendice documentaria e statistica e l'indice dei nomi di persona e di luogo completano il volume.
CARLO VERDICCI
LDICI BERLA, Letteratura e politica tra la Restaurazione e l'Unità; Milano, Vita e Pensiero, 1977, in 8, pp. 278. L. 3.500.
Si tratta di una raccolta di saggi pubblicati nell'arco di un decennio su varie riviste, e principalmente sulla Nuova Antologia, preceduti da un'introduzione inedita dal titolo Dialettica della Restaurazione. La denominazione di questo saggio introduttivo, tutto rivolto ad illustrare le antinomie interne alla Restaurazione che sembrano trovare la loro sintesi nel pensiero del rivoluzionario Mazzini che si richiama, contro il razionalismo illuministico, ai principi religiosi costituisce la migliore chiave di lettura dei saggi successivi.
Ad uno studio sul filosofo della controrivoluzione, Joseph de Maistre, l'autore affianca la ricostruzione del pensiero politico di un nobile illuminato quale Ludovico di Breme che univa in una sintesi difficile il rifiuto della reazione e del giacobinismo; della rivoluzione borghese e del cesarismo inseguendo il mito di una restaurazione illuminata che doveva avere in Luigi XVIII il suo più grande interprete*
Con i saggi sul Conciliatore, su Pietro Borsieri e su Giuseppe Pecchio il trapasso verso l'altro polo dialettico è compiuto. La fede nel progresso, che è anche fede nell'identificazione della linea del Conciliatore con esso, si risolve nell'appello alla borghesia urbana e rurale perché assuma la coscienza delle proprie responsabilità storiche sul terreno politico non meno che su quello economico. I due saggi che concludono questa raccolta, infine, ci presentano un Manzoni teso a verificare il rapporto fra economia e morale cattolica e a constatare una convergenza di fondo, nonostante certe contraddizioni, fra leggi economiche e principi etici; e ciò, secondo l'autore, rivelerebbe ima perfetta adesione di Manzoni alla dottrina liberista in quanto elemento essenziale dell'ideologia della grande borghesia italiana.
SANDRO ROGARI
GAETANO FALZONE, Ricerche Mazziniane; Palermo, S. F. Flaccovio Editore, 1976, in 8, pp. 201. L. 6.500.
Il volume che raccoglie saggi e relazioni apparsi in tempi diversi ha come denominatore comune il problema del Mazzinianesimo, visto non tanto attraverso la figura di Giuseppe Mazzini, ma piuttosto attraverso i suoi amici e discepoli in Italia e fuori d'Italia , spesso appartenenti alla sinistra mazziniana (p. 13): non per niente numeróse pagine sono dedicate a Carlo Pisa cane e a Rosalino Pilo.
Proprio il saggio su Carlo Pisacane ( La u Libera Parola " di Carlo Pisacane ) risulta particolarmente interessante in quanto offre numerose notizie sul giornale La Libera Parola fondato da Pisacane nell'agosto 1856. Il foglio rarissimo non esiste nessuna collezione completa ebbe breve e tormentata vita, per difficoltà finanziarie, per ostilità dei Governi, in primo luogo di quello piemontese tanto che ad un certo momento lo si dovette stampare segretamente, per opposizioni Interne, non ultima quella di Mazzini. Attraverso una rapida analisi dei brani più significativi, l'A., fra l'altro, mette in evidenza il tentativo di Pisacane di superare il tradizionale antinapolctanesimo dei Siciliani e dì aprire un dialogo fra le due parti dell'Italia meridionale, in nome dell'idea nazionale: ideale questo comune a Rosalino Pilo, per il quale i due patrioti, a distanza di pochi anni, si sacrificarono.
Nel saggio su Pilo, già pubblicato quale introduzione alle Lettere di Rosalino Pilo, curate da Falzone nel 1972 (si veda la recensione di ALFONSO SCIROCCO in Rassegna sto*