Rassegna storica del Risorgimento
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1978
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Libri e periodici
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rica del Risorgimento, a. LX (1973), fase. Ili, pp. 465-467) l'A. ripercorre le varie tappe della vita del Pilo e si sofferma particolarmente sul periodo della rivoluzione quarantottesca e sul seguente esilio, trascorso in larga parte a Genova. Interessante è il quadro tracciato sull'ambiente dell'emigrazione di cui il Pilo, proprio per la puntigliosità che gli era propria, ci dà notevoli informazioni: ecco le difficoltà di ordine economico, i rapporti fra gli esuli e la popolazione locale di cui giustamente il Falzone fa notare la disponibilità verso gli esuli. L'A. sottolinea questi anni e mette in evidenza la dimensione umana del Siciliano, vittima di sbandamenti e di debolezze (si pensi all'amore per Rosetta Borlasca); ma al di là delle passioni amorose e delle difficoltà quotidiane restava preminente il sentimento del dovere verso la patria, fino al sacrificio estremo.
Il problema dell'influenza mazziniana in Sicilia, già presente nel lavoro su Pilo, è approfondito nel saggio: Il mazzinianesimo di fronte alla problematica politica della Sicilia: partendo dal giudizio di Crispi che Mazzini nell'Isola ebbe amici, non seguaci , l'A. puntualizza alcuni momenti della penetrazione mazziniana e conferma che il Mazzinianesimo in Sicilia <c entrò tardi ed ebbe vita grama e difficile; non riuscì mai veramente ad orientare in qualche modo alcuni dei fatti politici, sia pure minori, prima del '48 (p. 35). La causa di questo insuccesso sta, per Falzone, nell'atteggiamento negativo delle varie classi sociali, in primo luogo della borghesia che, priva di una propria autonomia ideologica e politica, aspirava ad entrare nell'aristocrazia e combatteva aspramente tutto ciò che poteva sovvertire lo status quo; le incomprensioni non verranno meno neanche dopo l'Unità.
Altri contributi quali: e Per una migliore lettura dell'epistolario di Rosalino Pilo , oc Mazzini e i Romeni e a Mazzini regala un generale polacco ai Siciliani completano la raccolta.
GABRIELLA CIAMPI
Atti del secondo convegno su Mazzini e i mazziniani dedicato a Maurizio Quadrio, Pisa, 23-24 ottobre 1976; Pisa, Domus Mazziniana, 1978, in 8, pp. XVII-380. L. 8.000.
Dopo il primo, riuscitissimo convegno su Napoleone Cola Janni, un repubblicano che non potrebbe certo definirsi mazziniano di stretta osservanza, il sempre così attivo e solerte sodalizio pisano ha opportunamente voluto dedicare la sua seconda iniziativa in tema di Ma**'"* e i mazziniani ad uno dei più fedeli, intransigenti seguaci del fondatore della Giovine Italia, vero simbolo, si potrebbe dire, di ortodossia ideologica nel campo in fondo non troppo ferrile del mazzinianesimo. Figura certo di minor levatura intellettuale e più scarso rilievo politico dello studioso e deputato siciliano, temperamento schivo e personalità poco appariscente che poco si presta a rievocazioni scintillanti ed a fastose operazioni di recupero storiografico, Maurizio Quadrio occupa pur sempre ima posizione centrale nella democrazia risorgimentale, tale da legittimare pienamente una più attenta ed approfondita valutazione della sua vita e della sua opera, così come è stato fatto, a tanti anni di dìwtaraji dalla impegnativa, ma ormai superata biografìa in due volumi di Silvia Pelosi (1922), nel recente convegno di Pisa.
I contributi raccolti nel presente volume sono, come sempre in occasioni del genere, assai vari per impostazione, tematica e approfondimento critico. Anche per quanto riguarda l'aspetto per cosi dire quantitativo, si passa da veri e propri saggi monografici di quasi cento pagine a brevissimi interventi non sempre di assoluto interesse. Nel complesso, si tratta di una raccolta di buon livello, con punte eccellenti, che viene ad arricchire degnamente la letteratura non solo su Quadrio, ma sull'intero movimento mazziniano sia prima che dopo l'unità.
II lungo saggio di MARIO NACARI, Maurizio Quadrio. Sua partecipazione alla rivoluzione piemontese del '21, apporta molte utili precisazioni e integrazioni alla biografìa di Quadrio per quanto riguarda il suo apprendistato cospiratorie e politico. Peccato che il tono enfatico e troppo scopertamente apologetico dell'intero scritto finisca con l'appannarne un poco il valore, suscitando talora nel lettore, ormai non più abituato a questo tipo di tradizione letteraria e storiografica risorgimentale, un qualche moto di fastidio. Di ampio respiro e contributi originali di notevole importanza per l'approfondimento della personalità intellettuale di Quadrio e della sua concreta milizia politica sono i saggi di Bruno Di Porto,