Rassegna storica del Risorgimento

anno <1978>   pagina <456>
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Libri e periodici
La visione internazionale di Maurizio Quadrio, e di Alfonso Scirocco, Maurizio Quadrio e L'Emancipazione ; quest'ultimo piuttosto severo, ma non senza valide argomenta­zioni, nei confronti di questo esempio almeno di giornalismo mazziniano. L'intervento di Bianca Montale su L'ultimo Quadrio (1872-1876) è una ricerca che, pur nel suo ambito abbastanza circoscritto, presenta numerosi spunti nuovi e ricchezza d'informazione, che vanno tenuti presenti. Completano il volume numerosi altri scritti, spesso di notevole pregio, ma di cui sarebbe impossibile dar conto paratamente in questa sede, dovuti a Guido Scara-mellini, Paolo Maria Sipala, Giuseppe Monsagrati, Paolo Sanfilippo, Giuseppe Armani, Giuseppina Rando Lombardini, Giuseppe Tramarollo, Luigi Mascilli Migliorini, Amedeo Piraino, Luigi Ambrosoli, Vittorio Parmentola, Romano Ugolini, Aroldo Benhai. Essi sono preceduti da un Discorso introduttivo di Giovanni Spadolini, in cui la figura di Maurizio Quadrio ed il significato politico e morale della sua opera sono rievocati in pochi tratti incisivi con l'affettuosa partecipazione e la misurata sicurezza dello studioso che proprio alla storia del movimento repubblicano aveva dedicato il suo impegno giovanile agli inizi della sua intensa e già allora così promettente operosità scientifica.
ALBERTO AQUAROJVE
Maurizio Quadrio e il Movimento Repubblicano a Chiavenna; Chiavenna, Ed. Società Demo­cratica Operaia di Mutuo Soccorso, 1976, in 8, pp. 124. L. 3.000.
Allorché nel 1877, ad un anno dalla scomparsa di Maurizio Quadrio, fu deposta a cura della Società Democratica Operaia di Mutuo Soccorso una lapide-ricordo nella sua casa natale, l'officiante della cerimonia, Giovanni Redaelli, direttore del locale setti­manale Alpe Retica, disse di lui: ... ricordare alla generazione che sorge un nome che fu la personificazione del " dovere " e della " virtù " e ... un nome che Garibaldi chiamò " luminare benefico in tempi di tristissima corruzione " e che noi vorremmo le servisse di bandiera sulle vie della libertà .
A distanza di un secolo, i membri della stessa Società Democratica di Mutuo Soccorso hanno promosso le manifestazioni commemorative, redigendo, tra l'altro, questo libro in ri­cordo della ce figura del grande chiavennasco, semplice e rude, cospiratore e combattente, giornalista e organizzatore, che guidò con mano ferma la prima organizzazione nazionale dei lavoratori italiani. Promotore della commemorazione è anche il Circolo Repubblicano a Pensiero e Azione di Chiavenna, che riconosce nel Quadrio il più fedele dei discepoli di Mazzini, cui toccò reggere insieme con Aurelio Saffi e Federico Campanella l'orga­nizzazione del Patto di fratellanza fra le società operaie italiane . La sua vita, infatti, fu dedicata interamente agli ideali repubblicani e sociali.
All'annuncio della costituzione del Circolo oc Pensiero e Azione il Quadrio scrisse sul settimanale Emancipazione: ... Innanzi, innanzi per questa via, giovani fratelli e operai italiani: FAssociazione è il bisogno del presente, perché è la garanzia della libertà vera, senza la quale non è possibile il compimento della missione nazionale .
Ma la sua fede mazziniana traspare genuina in ogni lettera del suo vasto (e non ancora riordinato) epistolario e soprattutto nel saggio II dovere degli eredi, dove vibra l'aspirazione alla unità delle forze, al collegamento associativo, intesi come via nuova, non solo economica, fra l'individualismo e il collettivismo, insomma in quella oc filosofia del­l'associazionismo che è il cardine del pensiero di Mazzini.
Non a caso, pertanto, il Mazzini lo definì oc l'anima più pura, la coscienza più salda, la volontà più operosa del nostro partito .
Ai curatori del libro, oltre che per la lodevole commemorazione della figura di Mau­rizio Quadrio, spetta il merito di aver rievocato e documentato uno squarcio di storia, poco nota, del movimento democratico italiano.
MANUELA. LAZZAHOTTI