Rassegna storica del Risorgimento
anno
<
1978
>
pagina
<
465
>
Libri e periodici
465
Le Reiasioni diplomatiche fra lo Stato pontificio e la Francia, III serie: 1838-1860, voi. Ili (16 aprile 1850-10 novembre 1853), a cura di MARGHERITA BETTONI (Fonti per la stona d'Italia, 131); Roma, Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, 1976, in 8, pp. XVT-437. L. 10.000.
Non è il caso di sottolineare l'importanza del presente volume che, contenendo documenti relativi al periodo che va dal rientro di Pio IX a Roma alla fine del 1853, è un ottima fonte per intendere i problemi connessi con il ristabilimento dell'autorità pontificia nello Stato, i rapporti con il governo francese, la politica di Luigi Napoleone all'interno della Francia e nei confronti delle maggiori potenze, cattoliche o no, il colpo di Stato del 2 dicembre 1851 e la proclamazione dell'Impero, l'anno seguente. Se il volume prende avvio dalla questione concernente la legge dell'insegnamento in Francia, dalla necessità di rafforzare il prestigio e l'organizzazione della Chiesa di fronte alla rivoluzione e alle tendenze gallicane, dall'esito delle elezioni nella primavera del '50 ecc. (pp. 39, 55, 69, 70, 83 e sgg.), una efficace sintesi dello stato delle questioni, non risolte ancora da mons. Fornari, è nelle istruzioni del novembre *50 al nunzio Garibaldi (pp. 139-142) che resterà a Parigi fino alla morte, avvenuta nel giugno del '53. Seguendo passo a passo l'evolverai della situazione politica francese dal gennaio del '51 in avanti (pp. 151, 162, 181, 213 e sgg.), dando notizie del Mazzini e dei fuorusciti italiani in Svizzera, Inghilterra e Francia (pp. 146, 164, 170, 190, 204 e sgg.), mettendo in luce le ripercussioni in Francia dei più importanti avvenimenti esteri, mons. Garibaldi non manca di dare particolare risalto, verso la fine dell'anno, al colpo di Stato intorno al quale cosi si esprime: la gran forza del governo e del presidente in questi fatti proviene non solo dalla fedeltà ed energia dell'armata, xna specialmente dal terrore che ispira il partito demagogico e dal riflesso che se il presidente stesso venisse a soccombere tutto il paese cadrebbe sotto la dominazione del partito demagogico e sarebbe quindi vittima del terrorismo e del vandalismo. Si crede perciò che il presidente sarà sostenuto da una immensa quantità di voti e che molti e molti soggetti distinti di varii partiti, se non si mostreranno apertamente per lui, attese le prevenzioni dei partiti medesimi e gli urti dell'amor proprio che hanno avuto luogo in questi ultimi giorni, né anco si mostreranno apertamente contrari (p. 239).
D'altra parte, anche per l'Antonelli, l'avvento al potere di Luigi Napoleone, che da un lato significava consolidamento della linea conservatrice in Europa, e dall'altro maggior sicurezza e tranquillità per il clero ed il mondo cattolico in Francia, mentre venne guardato da Roma con simpatia per il suo carattere di garanzia contro velleità e tentativi rivoluzionari, non venne forse apertamente appoggiato come il futuro imperatore desiderava; si attendevano atti concreti di politica governativa circa questioni e interessi della Chiesa cattolica prima di passare dalla simpatia ad un appoggio aperto tramite l'episcopato e il clero francese, tra il quale non mancarono riluttanza ed atti di imprudenza nei confronti di Napoleone III. Le polemiche poi intercorse tra i periodici prima e dopo la proclamazione dell'Impero, le notizie circa la venuta in Francia di Pio IX per la consacrazione imperiale, le agitazioni tra i seguaci di tendenze differenti in campo ecclesiastico (mene dei gallicani, ad es.) non rendevano più agevole il decantarsi della situazione politica che, verso la fine del '53, vedeva profilarsi la preoccupazione in tutta Europa per la questione d'Oriente e per la guerra russo-turca (pp. 385, 390, 398). Introduzione, note, indice accompagnano, come di consueto, il volume curato da Margherita Bettoni in
modo egregio.
RENATO GIUSTI
BIANCA MONTALE. Filippo Antonio Gualterio prefetto di Genova, in Miscellanea storica ligure; Genove, Università di Genova. Istituto di storia moderna e contemporanea, 1977, in 8, pp. 85-173. L. 5.000.
Filippo Antonio Gualterio non gode certo di buona stampa presso gli storici L'uomo politico e storico orvietano ha occupato negli anni della sua vita posti, ufficiali e non, di grande rilevanza: è stato Intendente militare nel 1848 presso il corpo di spedizione pontificio, consigliere di Cavour per la questione romana ricordiamo il memorandum del