Rassegna storica del Risorgimento

anno <1978>   pagina <479>
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Libri e periodici 479
nule, ma anche di diverso tra i due movimenti: la polemica contro la Massoneria (1913) e l'iniziale triplicjsmo durante la neutralità (1914). Per Rocco e Federami, Massoneria signi­ficava internazionalismo, e, come tale, andava combattuta; per i cattolici rantimassonismo si accresceva di contenuti morali e significava lotta contro una istituzione che rappresen­tava il centro dell'anticlericalismo. Cosi nel 1914, mentre i nazionalisti si dichiararono per qualche tempo filotriplicisti per motivazioni di politica estera e per alcune simpatie germaniche, i cattolici furono neutralisti per ragioni affatto diverse: salvaguardia dell'unità del Cristianesimo e diffidenza nei confronti delle nazioni considerate apportatrici di ideo­logie materialiste (Francia e Inghilterra).
Tornando sul tema dei rapporti con il neoidealismo, occorre rilevare che, anche se e difficile stabilire fino a che punto questa polemica fosse determinata da vera opposizione del nazionalismo nei confronti della filosofia neoidealista, ovvero da risentimenti personali tra ex compagni di strada, resta il fatto che il bagaglio culturale del nazionalismo restò sempre emarginato ed ampiamente minoritario nella cultura dell'Italia ufficiale fascista.
Dal libro di Perfetti emerge quindi un quadro completo di sintesi del nazionalismo, del quale sono colti i momenti cruciali. Si tratta di una sintesi interpretativa che va ap­profondita e dalla quale emergono in una certa evidenza figure considerate solitamente mi­nori, o generalmente non considerate, ma che diedero contributi essenziali al nazionalismo: si pensi a Mario Viana e al suo Tricolore, organo del gruppo torinese, importante non soltanto per avere fondato il primo gruppo nazionalista in Italia (un anno prima della costituzione dell'A.N.1.), ma soprattutto per avere introdotto concetti che poi saranno pietre miliari nelle successive elaborazioni nazionaliste: la concezione della nazione come ultima e maggiore unità di vita collettiva , il sindacalismo come momento fondamentale della disciplina delle energie nazionali e infine l'individuazione che sarà poi coeren­temente sviluppata nella relazione di Corradini al primo congresso nazionalista di Fi­renze della lotta tra nazioni proletarie e nazioni capitaliste.
La sostanza del pensiero di Perfetti sul nazionalismo è espressa dall'A., in sintonia con l'impostazione di Augusto Del Noce: ce Per quanto attiene il nazionalismo italiano si potrebbe e si dovrebbe parlare di un movimento che, nel suo stesso porsi come elemento contestativo di una determinata realtà politico-sociale e culturale si fa portatore di una certa tradizione da rivendicare che nel terreno prettamente politico coincide con quella della destra storica, mentre su quello culturale e delle fonti che sostanziarono il movimento, può essere individuata... nell'essere come punto di confluenza, sia pure confusamente, di diverse direzioni alcune delle quali già accennate non soltanto cioè quelle irraziona­listiche ma anche quelle rappresentate dagli eredi della oc religione della patria ottocen­tesca e da uomini nuovi su cui il dannunzianesimo aveva operato .
GIUSEPPE PARLATO
ALEXANDER J. DE GRAND, The ItaHan Nationalist Associatimi and the Rise of Fasciarti in Itoly; Lincoln and London, University of Nebraska Press, 1978, in 8, pp. X-238. 8.75.
Già noto fra noi per una recente, pregevole monografia su Bottai e la cultura fascista (Roma-Bari, Laterza, 1978, pp. 299), lo studioso americano offre qui un altro valido contributo alla storia dell'Italia contemporanea e in particolare al problema delle origini del fascismo, affrontato nella sua accezione più larga. Anche se si giova con una certa abbondanza di una documentazione d'archivio originale (fra l'altro l'autore ha avuto accesso alle carte di Luigi Federami conservate dalia famiglia), il presente lavoro è comunque un'opera essenzialmente di sintesi, chiara, equilibrata, spesso penetrante nei giudizi. Se potrà certamente essere utile soprattutto al pubblico anglosassone, si raccomanda, però, corno raro studio complessivo sviìiVAssociazione Nazionalista Italiana, anche al lettore di casa nostra, e ciò sebbene non manchino ormai gli studi sul nazionalismo, nella sua origine ed evoluzione e nei suoi vari aspetti specifici. Va peraltro rilevato che malgrado le promesse del titolo si tratta anche in questo caso più di una storia generale del nazionalismo ita-