Rassegna storica del Risorgimento

anno <1978>   pagina <480>
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Libri e periodici
liano, a cominciare dalle prime esperienze di Corradini e del Regno sino alla fusione con il P.N.F. nel 1923, che di una ricostruzione analitica ed esauriente della costituzione e della struttura organizzativa, della vita interna e degli strumenti operativi dell'AJNX, negli anni della sua massima incidenza sulla politica italiana; e questo è certamente un peccato, perché è proprio tale aspetto della storia del movimento nazionalista italiano che avrebbe richiesto e meritato ulteriori più approfondite indagini, mentre anche in quest'opera solo a tratti e piuttosto marginalmente viene investito da una luce nuova.
ALBERTO AQUABONE
GIAN BIAGIO FURIOZZI, II sindacalismo rivoluzionario italiano (Problemi di storia, 29); Milano, Mursia, 1977, in 8, pp. 126. L. 2.500.
H dibattito sul sindacalismo rivoluzionario italiano, un movimento che esercitò un largo peso sulle vicende italiane dei primi due decenni del nostro secolo, è tuttora aperto, intrecciandosi non di rado con l'altro, parimenti vivace, sulla funzione e sul ruolo dei par­titi storici della sinistra. Stanno emergendo, di conseguenza, molti punti fermi, che per­mettono di superare equivoci ed incrostazioni interpretative. Del tutto spuria, afferma PA., è la dizione ai tar co-sindacalismo, la quale, se è plausibile in rapporto al mondo francese, non ha alcuna ragione di esistere in Italia, dove ce il sindacalismo rivoluzionario [...] non ha legami con il movimento anarchico ed è, in orìgine, una corrente del P.S.I. (p. 98). Si va altresì chiarendo la portata dei legami avviati con gli esponenti più significativi Sorel, su tutti; ma anche Pareto, ad esempio di esperienze politico-culturali contem­poranee, a livello europeo; e si fa luce sulle reciproche dipendenze. L'esemplificazione potrebbe continuare; ma si rimanda al lavoro del Furiozzi, il quale, pur proponendosi ad un ampio pubblico di lettori, nulla cede alla frettolosità di analisi ed alla superficialità esposi­tiva. Del resto, criteri divulgativi, nell'accezione positiva del termine, sono alla base della collana, che vanta già una nutrita serie di titoli e firme di tutto rispetto.
Il volume si apre con una cronologia essenziale, cui fa seguito la presentazione del tema in questione. Si susseguono pagine piene di nomi e di fatti, sorrette, tuttavia, dal costante riferimento alla situazione generale dell'epoca, che viene a costituire lo sfondo variegato su cui si muovono i protagonisti. Balzano in primo piano, naturalmente, la com­plessa dialettica allacciata col P.S.I., prima e dopo la frattura; gli scopi e le forme di lotta; le tappe che segnarono il cambiamento di rotta di gran parte di coloro che, nati rivolu­zionari, finirono per credere realizzate le proprie aspirazioni dal sindacalismo fascista. Ed emerge insieme il successo conseguito dal movimento, al di là dei suoi esiti finali, nell'azione educatrice di cospicue masse di operai e braccianti, i quali, quando il sindacalismo, ormai a svuotato di ogni carica innovativa , si identificò in larga misura con il a corporativismo fascista , e nelle campagne come nelle città industriali [...], restarono fedeli ai loro ideali rivoluzionari in nome dei quali avevano condotto, per oltre un quindicennio, dure battaglie politiche e sindacali (p. 77).
La seconda parte del volume comprende una raccolta di documenti ed alcuni giudizi di contemporanei, un'organica rassegna di interpretazioni storiografiche, un'ampia biblio­grafia per argomenti e l'indice dei nomi.
CARLO VBRDUCCI
CORRADO ALVARO, Luigi Alberlini, introduzione di PIERO TREVES; Edizioni di oc Calabria-Cultura , 1977, in 16, pp. 111. L. 2.000.
È questa la ristampa del profilo del direttore del Corriere della Sera tracciato dallo scrittore calabrese nell'autunno 1924 per l'editore Formiggini e da quest'ultimo pubblicato l'anno successivo, nella fortunata serie delle sue ce medaglie in piccolo formato. La presente edizione è arricchita, oltre che dalla partecipe e meditata introduzione di Piero Treves, da