Rassegna storica del Risorgimento

anno <1978>   pagina <482>
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Libri e periodici
si preoccupa di mostrare la legittimità di un'ipotesi di lettura di Proust finalizzata ad una analisi storica a l'io che filtra la narrazione =3 coscienza universalizzante di una precisa condizione storica), indi articola la ricerca in due altri momenti: un quadro d'insieme sulla Francia dell'anatre Dreyfus ed il contributo ad esso derivante dalla lettura dell'opera prou­stiana.
La parte più agile ed originale del lavoro è proprio questa, in quanto il raffronto con gli altri dati storiografici, piuttosto che essere fatto a posteriori, è bene che venga por­tato avanti congiuntamente all'esegesi ideologica del contenuto letterario, onde evitare mec­caniche giustapposizioni e ripetizioni non originali di quanto già acquisito per altra via, mentre, invece, l'analisi del portato dell'autore contribuisce ad ampliare le conoscenze in modo originale e può via via essere definito meglio tramite il raffronto.
Di Proust la Cittadini mette in evidenza il naturalismo positivista (sostanziale immu­tabilità nel tempo della natura umana), la vicinanza tra la sua narrativa e certe esperienze figurative dell'epoca (art noveau), l'aristocratismo intellettuale, l'estetismo decadente e la tensione morale che lo riscatta, l'impegno civile al di là dell'atteggiamento dell'uomo di lettere apparentemente astratto, la consapevolezza del compito dell'intellettuale di intuire, discriminare, prospettare alternative, la sua scelta di campo a favore della giusta causa di Dreyfus.
Ne vien fuori l'immagine di Proust tra il salotto eslusivo e la musica di Debussy, tra l'art nouveau ed il razionalismo di Frank Lloyd Wright, la Reckercke come succo vitale della grande esperienza del decadentismo europeo e, nello stesso tempo, <c commedia umana che apre la via al romanzo di analisi e fa di lui uno dei grandi creatori della cultura nove-ventesca.
Ma nel contempo vien fuori la rappresentazione della Francia dell'anatre Dreyfus, il dreyfusismo e l'antidreyfusismo come esperienza culminante della società francese in un momento particolarmente aspro dello scontro di classe, mentre all'interno delle varie com­ponenti fervono i distinguo, si modificano le aggregazioni, vanno maturando atteggiamenti e convinzioni nuove. Il quadro che se ne trae è ben più vivo di quello che può essere offerto dall'analisi delle gazzette, e va dall'atteggiamento del faubourg Saint Germani alle discussioni nei ristoranti, dallo sprezzo del Jockey ai discorsi della gente comune tra cui si propagano le argomentazioni degli intellettuali della Ligue de la Patrie francaise o di quella del Droit de l'homme .
Il fatto è che grazie al peculiare valore conoscitivo del romanzo, e Proust ne era perfettamente consapevole, ciò che attiene al divenire, cioè alla storia, può essere illumi­nato dalla narrativa in modo nuovo e diverso rispetto a quanto si può fare con altri mezzi. In particolare i grandi fatti vengono rivissuti nella sfera in cui determinarono concreta­mente la vita dei singoli e assumono il rilievo concreto che nella realtà ebbero.
L'analisi della Cittadini è conseguente e ricca di risultati. L'ipotesi metodologica da cui prende le mosse la nuova collana potrà essere feconda di contributi.
SALVATORE JERARDI