Rassegna storica del Risorgimento
ESULI ITALIANI GRAN BRETAGNA 1800-1850; GRAN BRETAGNA STORIA 18
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Emilia Morelli
testo sociale inglese assai diverso. Le case dell'aristocrazia, anche di quella whgt sono chiuse ai borghesi rivoluzionari. La generosità benefica britannica si rivolge piuttosto verso i polacchi, assai più numerosi e diseredati. La differenza è subito individuata da Mazzini: v'è stato un tempo, quello degli esuli del '21, in cui riesciva facile salire: gli esuli erano i primi venuti: quasi tutti, molti almeno, appartenenti all'aristocrazia piemontese o lombarda: uomini che avean combattuto per una causa monarchico-costituzionale... La letteratura italiana era ignorata: v'era dunque bisogno e desiderio di saperne.4*0
Le cose materialmente, dicevo, non sono cambiate. La via crucis di Mazzini per ottenere la pubblicazione dei suoi articoli è identica a quella di Foscolo; entrambi tentano di aprire le stesse porte, si rivolgono agli stessi editori e alle stesse riviste. Le lezioni di lingua sono ancora la risorsa primaria per i più poveri. Anche in questo settore, però, se dobbiamo prestar fede ad Antonio Gallenga, il ceto sociale degli scolari è mutato, come sono diverse le ragioni che li spingevano ad apprendere la lingua di Dante. The learners of Italian were indeed more numerous tlian ever; but they no longer belonged to the same class of people. The Italian teacher was simply looked upon as an auxiliary to the singing master. His rank had sunk, and his fees had dwindled; and, in the same measure as his wares deteriorated, both in quality and price, the competition increased .4I) Se qualche fanciulla della buona società pensava ancora all'italiano, pretendeva che il maestro fosse fiorentino o, almeno, romano per imparare la pronuncia perfetta. È noto che, in quel periodo, gli esuli provengono quasi tutti dal centro-nord.
La vita mondana, i pranzi, le soirées continuano, ma i nuovi venuti democratici sono accolti in quella che Indro Montanelli definirebbe la Londra radicai chic, con le stesse modalità con le quali erano stati ospitati i nobili nelle case patrizie, ma con un pizzico di snobismo in più e una conversazione letteraria in meno. Le difficoltà materiali erano ignorate; anche Mazzini andava a trovare gli amici in carrozza, ma tornava a piedi... Era sempre escluso il discorso politico. Ne farà amara esperienza Mazzini stesso, quando si illuderà di poter parlare sulle cose d'Italia approfittando dello scandalo suscitato dalla apertura delle sue lettere. Anche i radicali che lo avevano spinto alla denuncia, passata la prima impressione per il torto perpetrato contro uno straniero debole e indifeso, si soffermano sul pericolo che la censura possa essere esercitata sugli avversari politici di nazionalità britannica. Mazzini cercava di appoggiarsi ai radicali perché non trovava altre forze disposte ad ascoltarlo, ma aveva intuito fin dal 1838 che sarebbe stato quasi impossibile parlare d'Italia: Il radicalismo scriveva sarebbe l'unico che per simpatia di principi dovrebbe aiutar gli esuli; e il radicalismo, generalmente parlando, non pensa che alle cose sue non certo prospere come vorrebbe: poi, eccettuati alcuni individui, non ha grandi mezzi.42)
Questi sono gli anni nei quali alcuni Italiani, che avevano avuto la costanza di lottare nei famosi due anni di prova, erano riusciti a sfondare ed a farsi una posizione; proprio per questo non erano disposti primi Rossetti o Panizzi a intrupparsi con i nuovi venuti democratici. H fatto di essere accomunati dall'esilio non è ora, come non lo era mai stato e non lo sarà mai, ragione sufficiente per superare le differenze politico-ideologiche.
49 Scritti editi e inediti cit., voi. XIV, p. 866.
4I> A. GALLENGA, op. cit.., p. 92.
42) Scritti editi e inediti cit., voi. XIV, p, 367.