Rassegna storica del Risorgimento
COSTITUZIONALISTI ITALIANI; GRAN BRETAGNA SISTEMA COSTITUZIONAL
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1979
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// sistema costituzionale inglese 27
proporla, l'autorità di proporre risiedendo esclusivamente in ognuna delle due Camere >.
L'essenza del sistema costituzionale era stata dunque pienamente colta: Scipione Maffei fu in realtà il primo ad avere sicura consapevolezza del costituzionalismo britannico in modo ben più chiaro e puntuale degli stessi ambasciatori della Serenissima i quali, se ne colsero la forma, non ne capirono in pieno l'intimo spirito che si identificava proprio con quella balance of power e con quella applicazione dei principi del governo misto che tanto colpivano l'autore del Consiglio politico.
Ma successivamente, nel passaggio dal preilluminismo all'illuminismo e soprattutto nella pressoché generale acquisizione di un più netto impegno politico da parte di teorici del diritto e di scrittori di problemi dello Stato, si viene, come si è accennato, ad erodere progressivamente quel clima di ammirazione per la costituzione inglese suscitato dall'esprit des lois. Gli esempi al riguardo che vengono alla mente ricollegandosi alla storia della fortuna avuta in Italia dall'opera del Montesquieu dopo la sua pubblicazione e la sua larga diffusione sono evidentemente assai numerosi. Non essendo possibile, in questa sede, ricordarli tutti, sarà sufficiente richiamarne qualcuno a titolo dimostrativo.
Espressioni di approvazione per il sistema politico britannico si accompagnano naturalmente a giudizi di disapprovazione per taluni aspetti di questo o addirittura di totale incomprensione e di contestazione, riflettendo, come è naturale, quelle diverse impostazioni culturali dei loro autori che forse un po' troppo schematicamente siamo soliti, per ragioni di economia mentale, catalogare tra i preilluministi o gli illuministi in una visione dichiaratamente collegata al divenire della storia del secolo decimottavo.
Comunque se il toscano Stefano Bertolini sembrava recepire in pieno i giudizi contenuti nell'Esprit des lois, da lui riassunto e chiosato, sulla superiorità dell'equilibrio dei poteri realizzato col sistema britannico del governo misto,8> Antonio Genovesi, invece, nelle note che accompagnavano la sua traduzione, tendeva a valutare il carattere nazionale di quella costituzione adatta forse a suo avviso al solo popolo che l'aveva creata.
Atteggiamento questo che, se da un lato appariva coerente con le note tesi storicistiche del Montesquieu sulla relatività delle leggi e delle istituzioni alle condizioni politiche e sociali di ogni popolo, d'altra parte contrastava piuttosto palesamente con i postulati generalizzanti di carattere universalistico di queU'illuminsmo al quale aderiva nel suo riformismo Antonio Genovesi. Si trattava, però, di contraddizioni presenti in tutta la cultura italiana dell'epoca ancora
7) Consiglio politico sinora inedito presentato al governo veneto nell'anno 1736 dal marchese Scipione Maffei, Venezia, 1796. Sull'opera del Maffei, cfr. L. PASOLLI, Scipione Maffei e il suo Consiglio politico, in Nuova rivista storica, 1925, fase. V, p. 474 sgg.; G. SILVESTRI, Un europeo del Settecento: Scipione Maffei, Torino, 1954, p, 169 sgg.
8) S. BERTOLINI, Analyse raisonnée de l'Esprit des lois, Ginevra, 1771. Sul Bertolini cfr. P. BOLOGNA, Stefano Bertolini, giureconsulto e statista toscano del secolo diciottesimo, in Rassegna Nazionale, 16 novembre 1904; G. GIORCETTI, Stefano Bertolini, l'attività e la cultura di un funzionario toscano del secolo diciottesimo (1777-1783), in Archivio storico italiano, 1951, p. 84 sgg.; V. PIANO MORTARI, Tentativi di codificazione nel granducato di Toscana nel secolo XVIH, in Rivista italiana per le scienze giuridiche, 1952, p. 355 sgg.
9) MONTESQUIEU, Lo Spirito delle leggi, con le note dell'abate A. GENOVESI, 2 voli, in 4 tomi, Napoli, 1777. Su quest'opera cfr. P. BERSELLI AMBRI, L'opera di Montesquieu cit., p. 146 sgg.