Rassegna storica del Risorgimento
PET?FI S?NDOR; UNGHERIA STORIA 1848-1849
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1979
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S. Peto fi nella rivoluzione del >48-,49 39
Allorché Petófi nella seconda metà degli anni '30 fece esperienza del suo paese, nel suo vagabondare per l'Ungheria, raccolse in sé e sviluppò in seguito l'esigenza di quel patriottismo che nel 1844 assumerà un carattere ben più preciso nel concetto del patriottismo rivoluzionario plebeo. (Va notato, per inciso, che nel 1848-49 patriottismo e rivoluzione sono ancora uniti, contrariamente a quanto avviene nelle rivoluzioni del Novecento). Nel 1846 diviene totale il distacco di Petófi dal liberalismo, così come accadde per Heine: Petófi ripudia la concezione popolare della poesia nobiliare fino ad allora in auge in Ungheria, diviene poeta del popolo come lo può essere un tribuno strettamente unito ad esso e suo puro interprete. Siamo nel periodo in cui Lajos Kossuth (1802-1894), leader dell'opposizione liberale che dal 14 aprile 1849 sarà governatore del* l'Ungheria in guerra contro gli Asburgo, richiede almeno l'indipendenza economica dall'Austria, richiesta accompagnata da una pubblicistica retorica che stanca le nuove generazioni. I vecchi poeti come Mihàly Vorosmarty (1800-1855), il più importante della scuola romantica ungherese, arrivano ad una svolta del loro pensiero: difendono Kossuth, ma sentono contemporaneamente il rimorso del loro stato nobiliare e della loro insufficiente azione verso le masse contadine. Petófi è ormai poeta democratico rivoluzionario, ha già superato il contrasto tra gli interessi della nobiltà e le istanze rivoluzionarie per l'indipendenza del paese; in lui, per fortuna di se stesso e della nazione manca il tratto amletiano afferma Heine in lui la decisione è già presa, l'idea rivoluzionaria è chiara. Scrive difatti Petófi:
... A chi la vita offre in sacrificio,
non il premio è caro,
ma l'amore del prossimo.
Vale o non vale?
Questo, questo è il problema
e non quell'altro,
Essere o non essere . 3
La domanda non è essere o non essere , ma è utile o non è utile? . Questa concezione fa scoprire a Petófi gli avvenimenti universali nei fenomeni particolari: egli non restringe lo spazio della sua azione poetica alle cose quotidiane. La lirica di Petófi sarà un calendario rivoluzionario degli avvenimenti del 1848-1849, ed essa ha il suo preambolo nella poesia La nazione ungherese: in questa il poeta si chiede se è da compatire o da sdegnare la patria ungherese; nonostante la pianura ricca di grano e i monti pieni di miniere, questa nazione afferma e cenciosa e si domanda: Quando riprenderai coscienza di te, patria ungherese? .
Il ricco bagaglio culturale e le esperienze sociali hanno convinto il poeta che la società in cui vive è ingiusta e va modificata. Il cambiamento radicale nella poesia di Petófi è provocato da questa convinzione che va maturando in lui, unitamente al suo talento. Alla svolta nella poesia s'accompagna e fa seguito una svolta ideologica, in parte frutto della lettura di opere come l' Histoire populaire de la Revolution francai se di Etienne Cabet, attraverso la quale apprende i principi sociali di Babeuf e Buonarroti, e V Histoire de dix ans di
2) Luce (Vilagossagot), poesia scritta nel marzo 1847, traci, di F. Tempesti, in Poesie, Milano, 1965, pp. 88-90.