Rassegna storica del Risorgimento

PET?FI S?NDOR; UNGHERIA STORIA 1848-1849
anno <1979>   pagina <41>
immagine non disponibile

S, Petofi nella rivoluzione del '48-'49 41
com'è tremendo il popolo quando
non chiede ma insorge ma prende ma afferra.
Non avete sentito parlar di Giorgio Dózsa?
Voi lo avete bruciato sopra un trono
di ferro arroventato, ma quel fuoco
non potè bruciare il suo spirito
che fuoco era anche quello.
Attenti, o signori:
quella fiamma potrebbe
ardere anche voi.
Ricorda il Kàkóczi6) che condusse la guerra dei Kuruc durante la quale si realizzò una unione di una parte dei nobili con il popolo; ricorda Martìnovics, ispiratore della cospirazione giacobina ungherese; inoltre in Petofi è presente il ricordo di Cassio, di Guglielmo Teli e di altri. La prospettiva storica è propria di Petofi; la coscienza di potere e di dovere influire mediante la poesia sugli avvenimenti, prevenendoli e promovendoli, è la grande aspirazione e il grande sogno che, mentre nell'illuminismo era rimasto tale, nel Petofi rivoluzionario del 1848 si realizzerà compiutamente. Questa sua convinzione porterà il poeta ad essere uno dei maggiori propagandisti della rivoluzione. Indubbia è, però, l'influenza che gli storici francesi Mignet e Michelet ebbero sulla concezione storica peto nana, che si rifa ad essi per quanto riguarda la concezione che con­sidera la storia una lotta di classe, mentre ne dissente quando prospetta la necessità di una rivoluzione sociale, allacciandosi in ciò al pensiero degli uto­pisti francesi, con una differenza sostanziale: Petofi, infatti, abbracciò il fine reale delle idee socialiste utopistiche, come dimostra nella quinta strofa de 1 poeti del XIX secolo, vero manifesto politico delle sue idee progressiste:
Quando dei doni dell'abbondanza sarà dato ad ognuno egualmente, quando l'ala della giustizia potrà accogliere tutti egualmente, quando la luce dell'anima risplenderà su ogni dimora, allora potremo dir di fermarci: sarà allora la terra promessa.7J
In questa strofa si possono rintracciare ben tre tesi di un programma politico di tipo utopico-so ci al i s ti co, nel quale si vede come Petofi trascuri del tutto le illusioni romantiche di accordi tra l'interesse dei ricchi (i nobili) e quello del popolo, teorizzati dal connazionale Vorosmarty. Le tre tesi sono: l'uguaglianza materiale, l'uguaglianza giuridica e l'uguaglianza dello spirito. Questa strofa rappresenta dunque la posizione ideologica del poeta: l'utopia dell'uguaglianza. Il distacco del poeta dal liberalismo è ormai totale nel 1846: il Petofi parla il rappresentante del popolo, che non vuole unificare il popolo con la
S) In nome del popolo (A nép nevében), poesia scritta nel marzo 1847, trad. di F. Tempesti, in Poesie cit., pp. 85-87.
e) Rakóczi, Fé rene II (1676-1735): Principe di Transilvania, leggendario capo della rivolta dei kuruc (1703-1711) contro gli Asburgo, dopo la dui repressione andò in esilio, divenendo il simbolo dell'opposizione magiara all'Austria.
?) e I poeti del XIX secolo (A XIX. szazad kdltoi), scritta nel gennaio 1847, trad. di F. Tempesti, in Poesie cit., pp. 80-81.