Rassegna storica del Risorgimento

PET?FI S?NDOR; UNGHERIA STORIA 1848-1849
anno <1979>   pagina <43>
immagine non disponibile

S. Petofi nella rivoluzione del '48-49 43
quell'anno entusiasmante dell'Europa intera, danno il là alla travolgente poesia rivoluzionaria di Petofi, che non a caso s'inizia con una lirica appassionata rivolta all'Italia:
Ormai sono stanchi di strisciare per terra: in piedi balzani Dai sospiri un uragano nacque: e spade fischiano dove catene stridevano, e gli alberi del Sud non sono più carichi di arance pallide, ma di rose rosso sangue. Dio della libertà, questi soldati, gloriosi e santi, sono i tuoi, soccorrili! ... ...Verranno i tempi grandi, i tempi belli, incontro a cui le mie speranze volano; come le gru d'autunno in lunga schiera volano verso cieli più sereni. Sarà vinta, annientata la tirannide, rifiorirà la faccia della terra. Dio della libertà, questi soldati, gloriosi e santi, sono i tuoi, soccorrili! 9)
Petofi farà eco e addirittura precederà tutti gli avvenimenti politici della rivo­luzione del '48 con una serie di scritti e di liriche, alcune delle quali infiamme­ranno la gioventù ungherese. Dopo Parigi e Vienna, la rivoluzione scoppia anche a Pest;10) il segnale viene anzi dato il 15 marzo dalla lettura fatta dallo stesso Petofi del suo Canto nazionale sulla scalinata del Museo nazionale a Pest:
In piedi, magiari! La patria chiama!
È giunto il momento, ora o mai pini
Schiavi saremo, o liberi?
È questa la domanda: scegliete!
Sul dio dei magiari
giuriamo,
giuriamo: noi
schiavi non saremo mai più! *M
Lo stesso 15 marzo i giovani di Pest guidati dal poeta ottengono la libertà di stampa, costituiscono un comitato rivoluzionario, danno una spinta decisiva al­l'emancipazione dei servi della gleba ed alla conquista dell'indipendenza nazio­nale. Alla testa della rivoluzione, popolarissimo fra i giovani, ma guardato con sospetto da liberali e moderati, Petofi cominciò a venire isolato politicamente subito dopo le prime due settimane di entusiasmo rivoluzionario. Come rappre­sentante del popolo egli riteneva che quel marzo fosse solo una prima fase della rivoluzione, una fase che doveva essere seguita da una seconda che liqui­dasse completamente il regime feudale per realizzare una repubblica democra-
9) Italia (Olaszorszag), scritta nel gennaio 1848, trad. di Ù. Albini, in G. ILLYÉS, Petofi, Milano, 1960, in fondo al testo.
10) Budapest era allora divisa in tre città: Buda, óbuda (=s Antica Buda) e Pest, si­tuata in pianura ad est del Danubio, il centro culturale, politico ed economico dell'Un­gheria.
il) e Canto nazionale (Numzeti dal), scritta il 14 marzo 1848, tratta da PetSfi Sènior eit., p. 813 (trad. personale).