Rassegna storica del Risorgimento
PET?FI S?NDOR; UNGHERIA STORIA 1848-1849
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1979
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47
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S. Petofi nella rivoluzione del 948-'49 47
in campo, era evidente che tutto era perduto per i magiari: scelse invece la lotta e la morte. Celebrerà nella sua ultima poesia, forse una delle più belle e più tragiche della letteratura ungherese, le drammatiche ore che precederanno la sua stessa morte sul campo di Vilàgos (Transilvania, 31 luglio 1849, battaglia nota col nome di Fehéregyhàz), nei pressi dell'odierna Sighisoara, allorché combattendo contro i russi dello zar Nicola I, verrà visto per l'ultima volta in una mischia e poi scomparire per sempre dalla faccia della terra (il suo corpo non fu mai ritrovato), ma non dalla sua coscienza:
Giorni orribili! Giorni orribili!
E si fa sempre più grande quest'orrore.
Forse il cielo ha giurato
di sterminare il magiaro.
Gronda sangue da tutte le nostre membra,
e come non potrebbe essere, se contro di noi
s'appuntano le spade di mezzo mondo.
E la guerra, là davanti a noi,
non è che il minor male: assai più triste
la peste che ci sta alle spalle.
Hai ricevuto, oh patria,
la tua parte di castigo divino:
a piene mani la distruzione miete
senza tregua ai tuoi confini.
Periremo forse fino all'ultimo uomo,
o resterà qualcuno
a raccontare al mondo
questi atroci oscuri giorni?
E se qualcuno resterà,
saprà egli narrare
quanto furono funesti?
E se pure riuscirà a raccontare
tutto ciò che soffrimmo,
chi crederà che tanta rovina
sia veramente accaduta?
Non verrà preso il suo racconto
per una favola di qualche mente folle,
ottusa dal terrore?
ROBERTO RUSPANTI
16) g Giorni orribili (Szornyu idò), scritta nel luglio 1849 nell'ultimo mese della sua vita, il p. 1113 (trad. personale).