Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA STORIA 1896-1900; STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1979>   pagina <50>
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Anna Maria Isaslia
degli storici si è localizzato sul periodo partendo da una nuova interpretazione del personaggio Crispi,3,) approfondendo, forse per la prima volta, Fazione poli­tica dei governi di Rudinì del biennio 1896-98,32) analizzando a fondo tutto il periodo che dal primo governo Pelloux portò alla svolta del 1900. Con questo non si vuole affatto sostenere che la storiografìa abbia in passato sottovalutato l'importanza di questi anni,33) ma solo rilevare oggi un maggiore e più imme­diato interesse.
Viene spontaneo chiederci allora da cosa è stato occasionato questo inte­resse. Secondo noi lo sviluppo degli studi sugli anni di fine secolo è legato alla sempre più accentuata comparazione che si è portati a fare tra le situazioni del presente e gli avvenimenti del passato, avvenimenti che, in qualche misura, vengono chiamati ad esempio o a causa lontana dei fatti attuali. Sono ancora vicini gli anni in cui molti rilevavano singolari analogie fra le condizioni poli­tiche dell'Italia del momento e quelle dell'Italia del 1921 e ne venne di conse­guenza una fioritura di studi sulle cause del fascismo. Adesso, da qualche tempo, l'interesse degli storici si è appuntato principalmente su due temi, la Repub­blica di Weimar e la crisi di fine secolo. Tralasciando la prima, le cui caratte­ristiche di affinità, reali o presunte, con l'attuale situazione italiana esulano dal nostro discorso, fermiamoci sulla seconda. Quali sono gli elementi comuni al momento storico che stiamo vivendo e agli anni a cavallo del secolo? Possiamo dire, innanzi tutto, che rappresentano fasi di transizione tra un'epoca che tra­monta ed una nuova, i cui contorni apparivano ed appaiono assai confusi; ed è indubbio che le crisi di transizione comportano crisi istituzionali.
Nell'ultimo decennio dell'Ottocento si discuteva da un lato sull'opportunità di riaffermare il primato del Parlamento, contestato dall'autoritarismo Crispino, dall'altro sulla necessità di rafforzare invece, in funzione antiparlamentare, la posizione della Corona, ritornando alla lettera dello Statuto che prevedeva un
1963; SERGIO ANSELMI, Ancona e provincia nella crisi di fine secolo: i moti per il carovita, in Quaderni storici delle Marche, a. IV (1969), n. 2, pp. 265-332; ENZO SANTARELLI, L'azione di Errico Malatesta e i moti del 1898 ad Ancona, in Movimento operaio, a. IV (1954), pp. 248-274; GIANFRANCO VOLPE, Il movimento socialista a Napoli ed i moti del maggio '98, in Clio, a. LI (1966), pp. 413-455; ANGELO GAMBASIN, U '98 a Padova, in Rassegna di politica e di storia, 1964, n. 122, pp. 23-32; 1965, n. 123, pp. 19-32; n. 124, pp. 43-56; CESARE TORTORA, 7 tumulti del 1898 in Terra di Bari, in Archivio storico pugliese, a. XXI (1968), n. 1-4, pp. 270-285.
31) SERGIO ROMANO, Crispi. Progetto per una dittatura, Milano, Bompiani. 1973; S. MASSIMO GANCI, Il caso Crispi, Palermo, Palumbo, 1976. Si veda anche S. MASSIMO GANCI, Il punto* storiografico su Francesco Crispi, in Cultura e scuola, a. XV (1976), n. 58, pp. 84-92.
33 MARIO BELARDINELLI, Un esperimento liberal-conservatore: i governi di Rudinì (1896-1898), Roma, Elia, 1976. Precedenti contributi alla conoscenza dell'operato politico di Rudinì sono quelli di ANNA GINZBURG ROSSI-DORIA, A proposito del secondo ministero di Rudinì, hi Studi storici, 1968, pp. 404-415; ANNA ROSSI-DORIA, Per una storia del a decentramento conservatore .* Antonio di Rudinì e le riforme, in Quaderni storici, 1971, pp. 835-884; MARIO BELARDINELLI, Origini del connubio di Rudinì-Zanardélli, in Annuario dell'Istituto storico italiano per l'età moderna e contemporanea, voi. XXI-XXII (1969-70), Roma, 1973, pp. 165-280.
33) Una analisi della storiografia relativa ai moti del '98 preceduta dalle interpreta­zioni dei contemporanei in ALFREDO CANAVEHO, 7 moti del 1898, in Clio, a. VIII (1972), n. 2-3, pp. 223-260.