Rassegna storica del Risorgimento
ITALIA STORIA 1896-1900; STORIOGRAFIA ITALIA
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Anna Maria Isastia
decisa al liberalismo afferma Fonzi è ormai condotta solo da pochi gruppi di reazionari e di cletricali, e soprattutto dai democratici cristiani... >.37; L'anno seguente, 1954, usciva il volume di Spadolini,X) che ribadiva la svolta decisiva che i cattolici maturarono con la crisi di fine secolo.
Il processo di avvicinamento tra una parte dei cattolici e la borghesia liberale, già avviato sul terreno economico e sociale con riflessi immediati sul piano delle intese amministrative, si accentuò dopo i fatti del *98, spingendo i gruppi dirigenti cattolici dell'Opera dei Congressi ad abbandonare le posizioni intransigenti e a schierarsi con i conservatori contro i sovversivi socialisti. Iniziava così il progressivo inserimento dei cattolici nello Stato liberale che avrebbe avuto, come sbocco finale, la formazione di un partito di cattolici, unico, a differenza di tutte le altre formazioni politiche, liberali, socialiste, radi* cali, a non avere concreti punti di riferimento all'estero cui rifarsi, a non avere una tradizione europea cui agganciarsi. Logico, quindi, in questi ultimi anni in cui si cerca di trasformare l'immagine e le strutture dei partiti, l'interesse degli storici, soprattutto cattolici, per quel periodo.
Abbiamo delineato, pur se in maniera sommaria, alcuni degli aspetti che legano la situazione di fine Ottocento con quella attuale e che, secondo noi, sono alla base del rinnovato interesse per questo periodo storico. Se le affinità tra presente e passato spingono spesso lo storico a soffermarsi su un periodo a preferenza di un altro, questo non vuol dire ovviamente che problemi e situa-zioni siano le stesse a tanta distanza di anni e a nessuno verrebbe in mente di dire che la realtà di fine secolo sia la stessa, in parte o in toto, di quella attuale. Le affinità di problemi non sono affinità di realtà politiche, naturalmente diverse; basterà accennare alle caratteristiche peculiari della situazione politica, economica e sociale di fine secolo per coglierne i caratteri specifici e irripetibili, come per ogni epoca storica.
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L'ultimo decennio del secolo XIX per la sua problematica economica, sociale e politica è sempre stato considerato un punto nodale della recente storia d'Italia, punto d'arrivo di un processo iniziatosi con l'unificazione, base di partenza di una nuova realtà di cui Ciolitti fu per anni l'interprete.
I rapporti tra Italia e Francia, già politicamente molto tesi dall'inizio degli anni '80 per l'occupazione francese della Tunisia, sulla quale gli Italiani avanzavano uguali e opposte mire e nella quale avevano tanti interessi, avevano finito per deteriorarsi pochi anni più tardi, prima ancora che Crispi salisse al potere. L'ascesa dello statista siciliano, fideisticamente convinto della inevitabilità dello scontro con la vicina nazione, aveva poi contribuito a radicalizzare le opposte posizioni portando alla guerra doganale e finanziaria.39) Furono questi gli anni in cui la Triplice assunse una importanza fondamentale nella realtà politica ed economica italiana. Si strinsero i legami tra Italia e Germania, il cui uomo forte Bismarck rappresentava l'ideale cui tendeva Crispi per le evidenti affinità di
37) Ivi, p. 100.
M) GIOVANNI SPADOLINI, V opposizione cattolica da Porto Pia al '98, Firenze, Vallee-chi, 1954.
w> PIERRE MILZA, Le* origines de la guerre douamere franco-Ualienne de 1888-1898, in Relation* interriaiionales, 1978, n. 15, pp. 235-254.