Rassegna storica del Risorgimento

ITALIA STORIA 1896-1900; STORIOGRAFIA ITALIA
anno <1979>   pagina <66>
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Anna Maria Isaslia
D. secondo lavoro, apparso recentemente, è quello di Marco Sagrestani94* incentrato quasi esclusivamente sulla lotta politico-parlamentare dell'ultimo de­cennio del secolo e quindi particolarmente attento alla caratterizzazione politica dei gruppi e dei singoli membri del Parlamento. Da questo lavoro di analisi del pensiero, dell'evoluzione e delle diverse aggregazioni degli uomini politici, dei gruppi di potere cui si appoggiavano e dei fini politici che perseguivano, ne di­scende un quadro preciso della realtà quotidiana che si viveva in Parlamento, dei giochi di potere le cui fila venivano segretamente intessute nei corridoi e del continuo evolversi di fragili ed occasionali coalizioni ai vertici della vita pubblica, utile contributo anche questo alla conoscenza del periodo che abbiamo esaminato.
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Abbiamo tracciato alcune linee fondamentali lungo le quali si sta svilup­pando la storiografìa degli ultimi anni sulla crisi di fine secolo. È necessario però sia pure in un excursus rapido e meritevole di ulteriori approfondimenti quale è il nostro tenere presente che l'avvio a questa fioritura di studi è stata data da una serie di discorsi, polemiche, opuscoli e pamphlets che toccavano il periodo di fine secolo per ragioni di attualità politica. È del resto una caratteri­stica peculiare del nostro sistema politico la forte ideologizzazione dei partiti che li porta a dover continuamente adeguare al presente la tradizione di pen­siero del passato. Non sempre questa evoluzione interpretativa avviene senza contrasti più o meno profondi e ne scaturiscono allora feroci polemiche che portano a riesaminare nella prospettiva dell'oggi il pensiero e gli atteggiamenti tenuti nel passato in situazioni che si presentano come affini alle attuali. Abbiamo citato in precedenza l'esempio dell'avvento del fascismo e della caduta della repubblica di Weimar; negli ultimi tempi l'attenzione si è spostata sulla fine dell'Ottocento.
Umberto Levra, per primo, ha riportato su un piano storico quella che era diventata polemica politica, ed è questo un merito che bisogna riconoscergli. Ma i suoi lavori (corredati peraltro da un apparato critico validissimo), imbevuti come sono della preesistente polemica, tendono a forzare il senso dei documenti nel tentativo di portare, secondo schemi aprioristici, la realtà storica di ieri a spiegare questioni di oggi. Per fare un solo esempio basterà ricordare come Levra nelTanalizzare la politica del partito socialista ponga in primo piano criticandola la non aderenza dei dirigenti agli schemi ideologici che lo con­figurano come partito di classe e concluda censurando quegli uomini che abdi­carono ai loro ideali a favore di una politica piò realistica e meno eversiva.
L'impostazione data al suo lavoro porta Levra su posizioni di massimali­smo storico; lo porta, in altre parole, a preferire un'astrazione definita aprio­risticamente (la struttura ideologica del partito) rispetto ad una realtà che pre­senta sfaccettature e chiaroscuri difficilmente riconducibili a criteri di indagine univoci. In questo senso non si può che essere d'accordo con Aquarone che nella recensione al volume di Levra sottolinea la tenacia con cui l'autore ha cercato in ogni pagina di dimostrare la volontà reazionaria e autoritaria di tutta la borghesia italiana vista come un blocco indifferenziato.
M> MARCO SAGRESTANI, Italia di fine secolo. La lotta politico-parlamentare dal 1892 al 1900, Bologna, Forni, 1976.