Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI MOSTRE; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA PERIODICI
anno
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1979
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pagina
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75
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/ periodici dell'Istituto mazziniano di Genova 75
Il periodico torinese 11 Piccolo Corriere d'Italia. Bollettino settimanale della Società nazionale Italiana, sia pure mancante di qualche numero, risulta (almeno per quanto riguarda le biblioteche pubbliche) conservato soltanto presso l'Istituto Mazziniano.37) Tra i fogli del 1848, dedicati ai lavoratori troviamo il reazionario Giornale degli Operai* A beneficio dei medesimi, promosso dal ceto moderato-conservatore e dal clero torinese.M) Il settimanale genovese II Poi )erOj dedicato alla classe disagiata, è un interessantissimo esempio di pubblicazione popolare, promossa dai democratici, nel quale mazzinianesimo, cristianesimo sociale e socialismo convergono ad una tematica ben definita nel momento aurorale della questione operaia nel Regno di Sardegna.39) H trisettima-nale genovese Libertà-Associazione. Giornale popolare (1852), di ispirazione mazziniana, che recava il motto Associatevi e sarete liberi è un periodico operaio di notevole importanza .**>
La Solidarietà nel Bene , Bologna, 1911, p. 21). Nei suoi articoli, solitamente anonimi o appena siglati, trattava una tematica varia e interessante relativa al mondo femminile. Si conservano presso l'Istituto Mazziniano numerosi documenti che riguardano la vita di questo giornale, donati da Attilio Loero al Comune di Genova nel 1910. Il contratto tra il gruppo di emigrati e Feditore-tipografo Ludovico Lavagnino prevedeva il concorso della società fondatrice alle spese di stampa nella misura di due terzi. Le spese per un trimestre (comprese quelle amministrative e varie) sommavano a lire 1131; all'inizio il numero degli abbonati salì a 273. H giornale ebbe a presentare nel suo bilancio trimestrale un passivo di lire 297. La situazione ebbe ad aggravarsi ulteriormente, per cui i redattori dovettero provvedere ad indennizzare i creditori di propria tasca e fecero cessare le pubblicazioni. Sull'importanza di questo periodico cfr. LEONIDA BALESTRERI, Il settimanale genovese La Donna (1855-1856) nel quadro della stampa femminile del Risorgimento, in Rassegna storica del Risorgimento, 1952, pp. 383-394.
3?) Usci a Torino, presso la Tipograna Scolastica di Sebastiano Franco dal 1856 al 1859. Esso fu fondato da Giuseppe La Farina e recava il motto emblematico ce Unificazione, Indipendenza . Pubblicava un articolo di fondo di argomento politico e altre rubriche ( Carteggio del Piccolo Corriere , a Catechismo politico per gli artigiani e altre). Propugnava l'indipendenza italiana premettendola ad ogni questione istituzionale. Adottava la parola d'ordine a Italia e Vittorio Emanuele , considerando però la monarchia o la repubblica come mezzi e Firnificazione come fine, riconoscendo soprattutto la sovranità della nazione.
38) Era quotidiano ed iniziò ad uscire nel settembre del 1848 ed era stampato a Torino presso la tipografia Botta. Era stato sollecitato dal timore che i continui fermenti politici, che si andavano articolando in ogni parte d'Italia, recassero una inevitabile rivoluzione sociale. Puntando su di un illuminato paternalismo, sul sentimento religioso, sulla predicazione morale, si voleva ostacolare la penetrazione delle idee socialistiche nel-Fambilo popolare ed operaio. Si cercava di convincere i lavoratori a starsene lontani dai faccendieri politici, a pensare invece alia propria famiglia, perché i circoli democratici, le assemblee patriottiche, i comitati erano, a giudizio dei redattori, causa di disordini e di imprudenze.
3?) Usci a Genova, presso la tipografia Dagnino dal 14 maggio al 5 ottobre 1851. Ebbe a dibattere puntualmente la tematica relativa al pauperismo, sottolineando la necessità dell'associazione nel mondo dei lavoratori; suo obiettivo fondamentale era l'educazione dell'operaio alla coscienza di classe (cfr* LEONIDA BALESTRERI, Riflessi della questione sociale nel giornale genovese a // Povero (1851), in Rassegna storica del Risorgimento, 1951, pp, 235-245).
4) Il suo programma era basato su questi tre punti: libertà assoluta di coscienza, libertà di voto estesa a tutti, libertà di associazione. Sosteneva le società operaie di mutuo soccorso. (Cfr. FRANCO DELLA PEROTÀ, Influenze proudhoniane nel giornale genovese oc Libertà-Associazione , in Movimento Operaio e Socialista in Liguria, 1955, n. 3, pp. 3*7).