Rassegna storica del Risorgimento
GIORNALI MOSTRE; ISTITUTO MAZZINIANO DI GENOVA PERIODICI
anno
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1979
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pagina
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77
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LIBRI E PERIODICI
ALBERTO M. GHIS ALBERTI, Uomini e cose del Risorgimento e dopo (Studi risorgimentali, 13); Catania, Bonanno editore, 1978, in 8, pp. XI-301. L. 7.800.
Questo volume, che compare nella collana diretta da V. Frosini e da M. Condorelli, raccoglie insieme una serie di studi e di saggi precedentemente pubblicati dall'autore in varie riviste o in miscellanee in onore di amici. Gli scritti presentati sono raggruppati in due parti: la prima riguarda prevalentemente fatti accaduti a personaggi dell'Ottocento ed è pertanto intitolata Gente del Risorgimento; la seconda, invece, ricorda vicende e polemiche di carattere scientìfico e accademico sotto l'insegna di Battaglie in Facoltà e altrove,
I personaggi rievocati nei saggi della prima parte sono Massimo d'Azeglio, la contessa di Castiglione, Mazzini, Pio IX, Carlo Alberto e Vittorio Emanuele II, colti ancora ima volta dall'A. in taluni particolari momenti della loro vita. Le vicende richiamate negli studi della seconda parte del libro si ricollegano, invece, a eventi della storia della Facoltà di Lettere e filosofia dell'Università di Roma, come quello sulla successione di Giulio Beloch, rimosso dalla cattedra nel novembre 1917 come a cittadino di paese nemico e l'altro sulla laurea ad honorem a Gabriele d'Annunzio, oppure alla polemica di circa mi quarantennio fa sul ruolo e sull'autonomia della Storia del Risorgimento che impegnò Fautore e i compianti Antonio Monti e Niccolò Rodolico. C'erano allora quattro cattedre di quella materia e si volevano sopprimere. H tentativo, per fortuna, non riuscì.
GERARD DELUXE, Agricoltura e demografia nel Regno di Napoli nei secoli XVIII-XIX (Collana di storia - Saggi e Ricerche); Napoli, Guida, 1977, in 8, pp. 175. L. 4.500.
Alquanto polemico nei confronti degli studi di demografia storica prodotti in Francia, nei quali riscontra il disperdersi in una micro analisi . eccessiva ed insufficiente contemporaneamente, la quale o non tien conto o la fa in modo del tutto limitato delle relazioni tra strutture e comportamento demografico e strutture economiche (e del resto limiti del genere indirettamente si possono notare ed evincere anche dalla recente rassegna di JACQUES DUPAQUER, La demografia storica in Francia: studi recenti, in La demografia storica, a cura di Ercole Sori, Bologna, 1975), Gerard Delille, con questo ultimo contributo, proprio queste relazioni pone al centro della sua indagine onde individuarne gli specifici modi di essere e quindi elaborare un modello di analisi che consenta di spiegare i meccanismi demografici di uno Stato mediterraneo ad economia frenata, inserito in condizioni tipicamente coloniali in un sistema di scambi internazionali, che ne condizionano e ne frenano la crescita, come PAOLO MACRY ha recentemente chiarito in Mercato e società nel Regno di Napoli: commercia del grano e politica economica del '700.
II Delille non è nuovo a un siffatto tipo di analisi e problematica che aveva affrontato sia in alcuni studi pubblicati dalle Annales e nel volume collettivo innanzi citato curato dal Sori, sia in Croissance d'une società rurale: Montesarchio et la vallèe Caudine aux XVII et XVIII siècles, edito dall'Istituto italiano per gli studi storici di Napoli nel 1973.
Se in questo ultimo contributo il Delille lega le vicende demografiche alle diversità del cielo produttivo e congiunturale e della struttura sociale, ora, in Agricoltura e demografia nel Regno di Napoli tende a complicare questo rapporto col fare entrare in gioco fattori in precedenza poco evidenziati e, cioè, il tipo di utilizzo e la qualità produttiva del suolo, la produttività, i rapporti di produzione, oltre che i vari fatti congiunturali: e sono proprio essi, e più specificamente la produttività, a determinare i particolari mecca*